(SPV-Steamhammer/Audioglobe) Proseguendo l’opera di ristampa della discografia dei Touchstone, la SPV ci presenta il full-“length” di debutto della band inglese, da molti ritenuto il loro capolavoro. “Discordant Dreams” si pone infatti da qualche parte fra le cose migliori dei Marillion e quelle dei Threshold, senza rinunciare a qualche influsso dal rock anni ’70: ne esce fuori un prog/rock di classe, né troppo mainstream né troppo cervellotico, capace di impressionare positivamente una larga fascia di pubblico. La titletrack mostra subito l’incredibile maturità a cui è già giunto il sound: l’affiancarsi delle due voci maschile e femminile, il basso pulsante e in bella evidenza, il ritmo incalzante che sfocia nel semplice ma marcante ritornello, l’assolo limpido e sognante, la coda strumentale conclusiva. Caspita, che bell’inizio! Dal piglio più metallico “Curious Angel”, mentre la lunga “See the Light” passa da partiture prog dominate da tastiere molto eighties ad altre vagamente new age. Il pezzo più progressive in scaletta è sicuramente “Shadow”; dopo l’eterea ballad “Ocean down” abbiamo la magnifica “Dignity”, molto significativa anche per il testo, quindi prima delle due bonustrack live il disco si chiude con la lunghissima e cangiante “The Beggar’s Song”, vera e propria summa del Touchstone sound. Chi scrive non è certo un appassionato di progressive ma la band inglese conquista senza risultare scontata. Consigliatissimo anche se siete dei metallari duri e puri!

(Renato de Filippis) Voto: 8/10