coptromort(Mulligore Production) Il suddetto e primo album di questi spagnoli è stato creato con dei pezzi che sono comparsi in uno split con i connazionali Mortaja del 2012. Invece le quattro canzoni “No Tendrá Piedad’, ‘Mi Propio Enemigo”, “Inocentes en mis Manos” e “Y la Sangre Llegó al Río” sono state registrate per una seconda volta nel luglio 2011, mentre “Ansia” e “La Última Guerra” sono del 2012 e con la firma al mastering di James Plotkin. Fatta questa ricostruzione su “‘Creación Profana”, dichiaro che la sua copertina mi ha ricordato alcune dei Bolt Thrower, ma della grandiosa band di Coventry trovo ci sia poco, salvo alcune progressioni poderose e vagamente inquietanti di chitarre e sezione ritmica, mentre riesco a percepire una vaga sintonia con i Cannibal Corpse nella fasi del sound vagamente brutal death metal, invece per attitudine trovo i Tromort molto più vicini ai Belphegor. Un sound dunque indiavolato, con ampi squarci poderosi, rocciosi, tenaci e mastodontici, ma anche un sound crudo, senza troppi aggiustamenti e patine di perfezione e il risultato è quello di avere una band diretta e chiara nelle proprie sonorità. Perfino il basso è praticamente udibile per tutto l’arco dell’album. I Tromort rappresentano un death metal feroce, possente ma continuamente in grado di esprimere delle trame arricchite da melodie, ovviamente storpie, malate, perfide ed assassine. Un debut album incredibilmente maturo nella sua spietata ed inesorabile sete di distruzione. I tipici e famelici riff death metal che scagliano tempeste e irruenza, ritmi che pestano con sistematica e calcolata continuità. In questo “Creación Profana” c’è un totale annichilimento dell’ascoltatore, ma anche una buona dose di malvagità vera.

(Alberto Viale) Voto: 7,5/10