copTUNDRA(Avantgarde Music) I nostrani tundra sono sempre stati un gruppo molto intelligente. A fianco di una buona dose di split, comunque sempre validi, gli album da studio sono sempre stati centellinati quanto curati nelle uscite. Dal 2002 ad oggi i platter sono stati solo tre, di cui l’ultimo separato dal predecessore da ben 7 anni. E nemmeno questa volta si è scesi a qualsivoglia tipo di compromesso. Qualità e sapienza compositiva prima di tutto. La splendida “Disgust” fa da apripista ad una serie impressionante di tracce una più bella dell’altra. Il continuo altalenarsi di momenti lenti a parti veloci lascia scoprire un delicato equilibrio sonoro frutto di un’attenta fase di composizione. Non si può a mio avviso parlare di Black Metal puro, tante sono le influenze che mi vengono in mente. Ci sono reminiscenze Stoner come Ambinet, addirittura elementi Sludge… Ma forse in questo caso il consiglio è quello di ascoltare senza avere in mente troppe etichette. Il potere dei Tundra probabilmente risiede proprio nel loro riuscire a comporre musica autentica pur rimanendo su strutture canzoni tanto semplici quanto incisive. La scelta dei suoni è forse l’elemento che mi ha convinto di più, tra la pulizia del suono e la polverosità di certe sonorità, quasi a smussare i contorni di composizioni già di per se piuttosto sfumate nelle loro sagome. Molti probabilmente non capiranno il voto, ma l’istinto va seguito… e a pelle la prima parola che mi viene in mente è “capolavoro”.

(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 10/10