copulfarrh(Ukem Records) Sono due band inglesi a divedersi questo split per la linea oldstyle sempreverde che la Ukem propone sovente nelle proprie pubblicazioni. Gli Úlfarr (ovvero Hellfire, tutti gli strumenti, e Azrael, voce) sono autori di un paio di demo e si presentano nello split con quattro pezzi, dei quali uno è un’intro, svolti nel più puro raw black metal. Suoni ridotti all’osso, voce in scream, linee melodiche ancestrali, da notti gelide e colorate dal pallore della luna. Tre di questi superano i 9’. “Forgotten By Time” si avvicina ai canoni di un atmospheric black metal e “Cold in Death II” è una sorta di outro che esibisce esclusivamente un arpeggio e un assolo di chitarra. “Hrafnblóð” è una one-man-band (di Gareth Giles ) e recupera le sonorità dei primi Emperor. Le chitarre hanno quella distorsione sintetica, ronzante. Tastiere appoggiano i pezzi e contribuiscono di conseguenza ad ingigantire le atmosfere epiche e dannate. Úlfarr e Hrafnblóð sono i due volti del black metal, di quando essi scatenò la sua natura che poi si guadagnò seguaci in tutto il mondo. Chitarre laceranti, ipnotizzate su giri di accordi continuati, gli Úlfarr, e strutture più ambiziose, solenni e tendenti al symphonic, Hrafnblóð. Dunque un black metal primordiale, istintivo, per gli Úlfarr e che indugia su composizioni tirate per le lunghe. Molto più vivace il songwriting di Hrafnblóð e con brani più contenuti nel minutaggio, almeno rispetto alle canzoni degli Úlfarr. Due esempi diversi di black metal, ma soprattutto due esempi di true black metal.

(Alberto Vitale) Voto: 7/10