(Jolly Roger Records) Probabilmente buona parte dei metallari più giovani non hanno mai avuto modo di conoscere gli Unreal Terror, tra i prime movers della scena metal italiana insieme a Strana Oficina, Death SS e Vanadium. La band nasce nel 1984 per volontà del bassista Enio Nicolini, il batterista Silvio “Spaccalegna” Canzano ed il chitarrista Mario Di Donato, il quale abbandonerà due anni dopo per fondare i Requiem e The Black. Dopo il mini “Heavy And Dangerous” del 1985 ed il full length “Hard Incursion del 1986, la band si scioglie nel 1989, quando il cantante Luciano Palermi ed il chitarrista Giuseppe Continenza vanno entrambi a vivere negli Stati Uniti. Tornati in pista nel 2012 con la formazione quasi identica (ora alla chitarra troviamo Iader Nicolini, figlio del bassista Enio), la band suona all’Heavy Metal Night Festival, mentre nel 2014 da vita insieme a Strana Officina, The Black e White Skull all’evento “Acciaio Italiano”. Eccoli ora tornare con un nuovo capitolo discografico intitolato “The New Chapter”, che riprende il discorso interrotto trentun anni fa. Metal classico, tosto e melodico, con robusti inserti hard rock e NWOBHM, per brani diretti e senza fronzoli, lontani dagli orpelli del metal moderno. La produzione è nitida e pulita, ma conserva un piacevole flavour ottantiano, così diverso dalle super produzioni attuali. L’opener “Ordinary King” è un robusto mid tempo che alterna riffs secchi e parti arpeggiate, mentre la voce di Luciano Palermi è calda e potente, con una timbrica nasale che ricorda un po’ lo stile di Bill Byford dei Saxon. “Time Bomb” accelera il ritmo per un brano semplice ed estremamente catchy; non a caso è stato scelto come singolo apripista. “The Fall” mette in mostra il lato più roccioso della band, con ritmiche che sprigionano un groove irresistibile. “One More Chance” è un altro mid tempo semplice e diretto: quattro accordi azzeccati, buone linee vocali e grandi assoli rendono questo pezzo uno degli highlights dell’album. Sembra proprio che il tempo non sia mai passato per gli Unreal Terror, che tornano con questo disco grintoso che sprigiona classe e passione ad ogni solco.

(Matteo Piotto) Voto: 8/10