copushirom(Autoproduzione) Incredibilmente bravi! Ushiro Mawashi di Reggio Calabria, band di post metal-rock psichedelico totalmente strumentale. A dire il vero l’etichetta da affibbiare è ardua in quanto c’è post rock, metal, elettronica e psichedelia che coabitano come l’ecosistema di universo sconosciuto. Sound spaziale, psichedelico, d’avanguardia, c’è un’ambientazione sperimentale che potrebbe essere la colonna sonora di dimensioni superiori o sconosciute a noi comuni mortali e terrestri. “Intermission” è il portone delle percezioni che si spalanca e dal cui antro ne esce una fiumana di suoni elettrificati, ipnotici, variopinti. Affascinanti alchimie dei suoni, tinteggiate da una chitarra, quella di Samuele Distri che ha una carica sonora che raccoglie in se echi del sound di Syd Barrett, i Popol Vuh, Ozric Tentacles e altre legegnde dei suoni . La base ritmica è un mistero: i suoni che andrebbero addebitati ad una drum machine, sono in realtà il frutto dell’abilità costruttiva di Claudio Begovic, il quale è affiancato da Elena Timi al basso. I due sono i resti di una formazione grindcore, i Sasquatch. Marco Esposito con le tastiere proviene da una cover band dei Nine Inch Nails e va detto che il suo modo di suonarle ha qualcosa di morboso, disturbato ma pazzamente estroso e aggressivo. Identità che si fondono, musica che ne esce dai contorni ampi e dilatati. Difficile descrivere un lavoro del genere (meglio ascoltarlo, QUI http://ushiromawashi.bandcamp.com/), le sfumature in gioco sono tante, le idee retrò ci sono, ma l’atmosfera contemporanea, la fredda e pulita essenza delle frequenze dei suoni è attuale e preponderante. “Intermission” ha aspettato troppo tempo per essere recensito da me. Di quanta bellezza ne sono rimasto all’oscuro fino ad oggi?

(Alberto Vitale) Voto: 8/10