(Necromance Records / Base Record Production) Posto il loro modo di essere ironico, portato all’estremo quanto la loro musica, i Vaginal Anomalies realizzano un full length con luci e ombre. Il meglio dei messicani è rappresentato da un goregrind brutale, con cantato in stile maiale sgozzato e riffoni cupi e da macellai. Atmosfere allucinate e scandite da martellate ritmiche interessanti. Convince meno l’anima stessa dei pezzi che alla lunga risultano nettamente uguali. “Violent Devotion to Kill” vede dodici pezzi dei quali tre pescati dall’esibizione della band al Mexxxicore Deathless 2019 e con un qualità audio rispettabile. Il modus operandi dei Vaginal Anomalies è di aprire ogni pezzo con riff ritmati e mid tempo in aggiunta che poi portano a marcare maggiormente il ritmo in maniera brutale con accelerazioni, magari in crescendo, di natura strettamente grind. I loro pezzi sono nervosi, folli e sono una impennata continua. La band varia il ritmo ma l’impressione è che gli accordi sono sempre gli stessi. Al massimo è come i messicani ritmano le sei corde e come la batteria accompagni questo ritmare che pare essere l’elemento che differisce tra i pezzi. Ad ogni modo questa è comunque ‘alta macelleria’.

(Alberto Vitale) Voto: 6/10