(Iron on Iron) “In Blood in Battle”, il primo disco dei Validor, mi aveva colpito in modo molto positivo: in esso i greci si rivelavano capaci, con estrema facilità, di mettere insieme il meglio del power e dell’epic metal (magari con appena una spolverata di thrash) come soltanto poche illuminate formazioni underground sono in grado a fare. “Dawn of the Avenger” è la conferma di quanto avevo ascoltato l’anno scorso; nove brani (compresa la cover dei Manilla Road “Hour of the Dragon”) che vanno diritto al cuore dei defenders più intransigenti, quelli che pensano che una produzione sporca e ottantiana sia un valore aggiunto alle composizioni. La formazione è adesso ridotta al solo Odi Thunderer, che si avvale per l’occasione della collaborazione di Bob Katsionis (noto per i suoi lavori con i Firewind). Si comincia, naturalmente, con i miti greci: in “Son of Achilles” si respira l’aria magica e marziale dei primi Manowar, ma ci sento molto anche dei BattleroaR. Quasi su toni thrash “Thunder Rider”, martellante e furiosa (soprattutto nel refrain) “Glory of Thundera”. “Grayskull” è invece dedicata (naturalmente!) ai Masters of the Universe e mi sembra che il riff portante rielabori uno dei temi musicali del cartoon; il pezzo fa pensare molto agli Holy Martyr, per il suo andamento ancora più marziale. “King of Steel” è già un inno al primo ascolto: le trame chitarristiche sono ancora più immediate e a tratti epiche. E arriviamo così alla conclusione con “Hear me Thor”, il brano più maestoso, epico e ‘impegnativo’ della scaletta. I Validor convincono perché credono fino in fondo in quello che fanno: e per i tradizionalisti dell’heavy metal è questo che conta davvero.

(Renato de Filippis) Voto: 7,5/10