copvallorch(Moonlight Records) Se ancora subite il fascino dell’ondata vichinga esplosa qualche anno fa, i veneti Vallorch fanno sicuramente per voi! La band (che conta ben sette membri) ha pubblicato soltanto un ep prima di attirare l’attenzione della Moonlight Records; “Neverfade” è un bel susseguirsi di atmosfere folk/death invitanti e armoniosamente costruite, mai troppo vicine alle ballate da osteria e sempre dotate di un profondo pathos. Dopo l’intro di rito, “Voices of North” funziona per l’alternarsi delle tre voci (femminile, screaming e growling) e per il ritmo sostenuto e tirato, a tratti festaiolo (soprattutto nel finale) ma mai sguaiato. “Fialar” ha strutture ritmiche che fanno pensare ai Finntroll (la stessa cosa avviene in “Leave a Whisper”, forse per la predominanza nel cantato di un growling molto basso), ma la voce angelica di Sara Tacchetto rende tutto più etereo, e il paragone più adatto mi sembrano a questo punto gli ungheresi Dalriada. Suoni molto più aperti e spensierati in “Endless Hunt”, che arriva dalle parti del celtic folk di nicchia (Heol Telwen? Celtachor?) mentre “Silence Oblivion” complica le strutture, con momenti teatrali, epici e veloci che si alternano. “Anguana” è il pezzo che più si avvicina al sound degli ultimi Eluveitie, pur nell’assenza (in questo caso del tutto salutare al sound) di momenti troppo estremi; di fatto, in un ulteriore arricchimento del disco, qualche spunto di questo tipo lo troviamo nella aggressiva “The End”. Ho ascoltato con molto piacere questo “Neverfade” e sono certo che farete altrettanto!

(Renato de Filippis) Voto: 7,5/10