copvengefulghoul(Autoproduzione) Da una Istanbul sempre più laica e moderna provengono i Vengeful Ghoul con il loro debutto di sano power/thrash metal: una nazione che, per quel che ricordi, non mi aveva mai offerto alcuna band di rilievo (almeno in questo genere), mi regala oggi questo disco ottimo e roboante. Ci terrei inoltre a precisare che la formazione nasce per interessamento di una lei, Senem Ündemir, qui impegnata alla chitarra ritmica. Rumori di guerra aprono i sette minuti di “Chained Freedom”, che procede fra chitarre taglienti e un cantato, quello di Emre Kasapoğlu, che negli acuti e nei falsetti ricorda molto il grandissimo James Rivera. Il parallelo con gli ultimi Helstar coinvolge anche il songwriting e la struttura del brano nella successiva “The sovereign Place”: durante l’ascolto mi sono distratto un attimo e dopo poco mi sono chiesto quando avessi messo nello stereo “Glory of Chaos”… Rabbiosa e allo stesso tempo cangiante “My crowded Solitude”, che contiene qualche spunto che oserei definire prog/thrash; sorprendente “Schaukelstuhl”, non solo perché è cantata in tedesco, ma anche perché cambia totalmente registro, giungendo in certi passaggi quasi a sonorità Rammsteiniane! “Fire and Spell” arriva a tonalità horror metal, cadenzate e maligne, mentre la conclusione di tutto il disco è affidata alla serratissima titletrack, molto alla Metallica. Fresco, meritevole e spumeggiante: sono rimasto pienamente convinto dai Vengeful Ghoul e vi invito a dargli una chance.

(Renato de Filippis) Voto: 8/10