copverdelauro(Autoproduzione) Quest’oggi MetalHead si occupa di un disco davvero particolare: il progetto Verde Lauro ruota attorno al cantante ticinese Fabrizio Sassi, che ha preso la coraggiosa decisione di musicare in chiave metal diciotto sonetti di Petrarca e, per realizzare la sua idea, si è circondato di un gruppo di musicisti di tutto rispetto. Al microfono lo affiancano infatti Emanuele Rastelli dei Crown of Autumn, Davide Dell’Orto dei Drakkar, nonché Alessandro Del Vecchio e Roberto Tiranti (che non credo abbiano bisogno di presentazioni); Pier Gonella si occupa delle chitarre; alla batteria c’è Matt Stanciou. Per chi fosse scettico sui risultati di una operazione del genere, vi garantisco che “Son Animali al Mondo” suona in modo eccellente: sia perché i Rhapsody hanno da tempo sdoganato il cantato ‘aulico’ in italiano, che quindi non suona né artefatto né troppo rigido; sia perché Fabrizio è un ottimo compositore di musica metal, ed è stato sempre capace di scegliere l’arrangiamento giusto… ma soprattutto perché Petrarca è Petrarca, e le sue poesie sarebbero meravigliose anche in chiave trip hop! Così, sia che i ritmi siano più veloci, come nell’iniziale “Voi ch’ascoltate”, sia che invece cedano al romanticismo (“Erano i Capei d’Oro”) o a un feeling nostalgico (“Passa la Nave”), si ascolta sempre bella musica, che appassiona e coinvolge… e chissà se qualcuno di voi non si troverà addirittura a cantare sotto la doccia “Zephiro torna” o “Solo et pensoso”! I Verde Lauro sono riusciti davvero in una impresa, e vi consiglio, anche solo per curiosità, di fare vostro “Son Animali al Mondo”: non rimarrete delusi.

(René Urkus) Voto: 8/10