copvietcongp2(Dangerous Rock Records) Si. Sono una piaga. Infetti. Impestati. Mi riferisco al titolo di questo disco, che significa “diffondiamo malattia”. Lo fanno davvero questi punk-rockers svedesi. Lo fanno in maniera pericolosamente improvvisa. La loro musica la potrei descrivere come una lattina di birra agitata e poi… aperta all’improvviso! Sono esplosivi, scatenati, irruenti, fuori di testa. E bravi, davvero bravi! La loro miscela di punk e rock’n’roll è perfetta. E’ piena di grinta, è godibile… ma non risulta commerciale. Se vi aspettate un punk rock da MTV, siete fuori strada. Se spegnete quella TV di merda e siete pronti ad accogliere quattro personaggi gasati che con un furgone girano l’Europa con il solo scopo di disturbare il vostro sonno, allora ci siamo. Sono loro! I Vietcong PornsürferS provocano insonnia. Provocano dipendenze. Da qualsiasi droga. Loro fanno bere, fanno fumare, fanno esagerare. Rendono inutili i pesticidi. Buttano all’aria gli anni che avete passato in terapia. Sconsacrano i preti. Denudano le suore. Svegliano i morti. Devastano le orecchie. Tirano giù i muri. A loro poi, cosa frega? Credo nulla. Tanto loro si divertono, sono ironici. Le loro canzoni sono ironiche. I titoli delle loro canzoni sono ironici. Con un batterista che non sta fermo, incontrollabile. Con un basso che genera delle linee pulsanti micidiali. E la chitarra? Quella travolge. Miete. Calpesta. La voce grida, urla… si scatena. “I Hate Your Band”: pezzo veloce, con quel feeling rock’n’roll sotto pieno effetto di anfetamine. “Make You Hate”: una tempesta sonora, punk’n’roll che fa saltare, ballare. Sballare.  A volte melodici e devastanti. A volte melodici e veloci. A volte melodici e punkeggianti: “We Gotta Burn” ha quel groove al quale nessuno può resistere. Ed altrettanto irresistibile sono i megatoni che “Just Another Crime” riesce a far esplodere in quei tre minuti e mezzo. Potenziale hit spacca culi “Don’t Look Back”: un pezzo che continua a gettare benzina sul fuoco, fino a quando le fiamme sono alte, calde, distruttive.  Un disco potentissimo, che da una svegliata alla scena. Da usare con poca cura. Da far sentire ai vicini anche se non vogliono. Da vedere dal vivo. L’importante è il volume: oscenamente alto.

(Luca Zakk) Voto: 8/10