(Vetus Capra Production) È sicuramente devoto al black degli anni ’90 questo duo francese. Le quattro tracce sono grezze e violente, oltre che atmosferiche e suggestive. La band quasi si giustifica dichiarando che l’EP è stato creato in condizioni di emergenza, frutto di registrazioni frettolose causate dalle limitazioni del contenimento pandemico; tuttavia, considerando il genere suonato, forse, queste condizioni ‘estreme’ altro non hanno fatto che accrescere la qualità il risultato finale, il quale emana un senso di nervosismo, instabilità, risultando claustrofobico e lacerante, oltre che esaltante e suggestivo. L’interessante dettaglio che emerge da “Sombre Marche” evidenzia che i brani non sono solo sfuriate di brutalità assassina, non sono un correre disperatamente verso gli inferi, anzi, c’è quel senso di teatralità, quella componente in qualche modo legata ad altri generi metal che qui si amalgama con avvincente attrattiva. “Multiface” apre schietta, quasi un incrocio malato tra punk e black’n’roll, evolvendo poi con chitarre a-là Burzum, instaurando infine un crescendo caotico e destabilizzante. Più black old-school ”Octobre Noir”, brano molto oscuro (anche per quanto riguarda la registrazione), capace di instaurare senso di asfissia… fino al cambio atmosferico nel quale arpeggio tetri accompagnano in un percorso prima ipnotico, in seguito dominato da un isterismo schizoide. “Inégalités de Bell“ è black furioso sferzato da melodie legate all’heavy metal tradizionale, un black che tuttavia non evita accelerazioni laceranti che tendono all’industrial, pure restando legate ad una impostazione che potrebbe ricondurre ai Taake. La title track, uno strumentale posto in chiusura, cambia direzione e si lascia andare ad atmosfere medioevali ricche di folklore, di chitarra classica, arricchite da strumenti quali il flauto, suonato da uno dei due membri della band. “Sombre Marche”, una marcia oscura attraverso le assurdità di questo mondo. Un EP figlio dei tempi attuali ma meravigliosamente capace di rievocare un black d’annata!

(Luca Zakk) Voto: 7,5/10