(High Roller Records) I Vladimirs provengono da Los Angeles e il nuovo album “The Late Hours” arriva dopo una pausa di riflessione di cinque anni. L’energia che sprigiona questo lavoro è dunque comprensibile, la voglia di tornare e spaccare tutto è decisamente legittima. I Vladimirs suonano un horror punk ben ritmato, con diversi passaggi inclini al metal (in particolare “Where to Run?”) e al rock duro, ma nella loro forma ricordano per certi aspetti i 45 Grave, ma i Vladimirs sono più irruenti. “The Late Hours” è adrenalina dipinta di nero, è forza, è rock ‘n roll, ma in chiave malinconicamente tetra. Il loro atteggiamento macabro e notturno non li abbandona, raggiungendo il massimo in “City of the Living Dead”. La loro massima espressione punk la si ha in “You’re Not Who You Think You Are”. Degne di nota anche “New Flesh” e i quasi 16’ finali di “The Late Hours”, ovvero una marcia lentissima, decadente e triste che poi svolta su un andamento più sostenuto verso la fine. Premesso che il loro stile è comunque vivace, i Vladimirs si perdono però in troppe sfumature e stili e di conseguenza “The Late Hours” non sviluppa una sua personalità totalmente netta.

(Alberto Vitale) Voto: 6/10