copvoicesofdestiny2(Massacre Records) Se esistono le ‘solite band power’ e le ‘solite band thrash’, giusto per citare i due generi forse più criticati della scena per la loro ripetitività, non vedo perché non dovrebbero esserci le ‘solite band gothic’… e purtroppo i tedeschi Voices of Destiny, che già non mi avevano convinto con il precedente “Power Dyve” (QUI), fanno parte di questa categoria. Nonostante il cambio di cantante (ora dietro al microfono c’è Ada Fletchner, ex Coronatus), il loro terzo disco si rivela decisamente senz’anima: una manciata di brani buoni ma mai coinvolgenti, che non catturano l’ascoltatore se non in rarissimi casi… “Wolpack” mostra che il sound si è un po’ indurito, soprattutto grazie al controcanto maschile in growling, per cui adesso siamo dalle parti degli Epica o dei Visions of Atlantis. Tosta e gagliarda anche “To the Slaughter”, mentre “At the Edge” è una buona power ballad emozionale in crescendo. Funzionano le dissonanze dell’aspra “Stormcrow”, mentre la conclusiva “The great Hunt” tenta la suite con tante tastiere e un refrain un po’ sopra la media degli altri. Alla fine, una ‘aurea mediocritas’ che potrà attirare soltanto, temo, i collezionisti più sfegatati.

(René Urkus) Voto: 6/10