(Indie Recordings) Dalla Norvegia tornano furiosi e tumultuosi i Vredehammer con il terzo lavoro! La band di Per Valla, passata per una nomination al Grammy nazionale, la band dell’ex session di Abbath (qualche anno fa) si conferma aggressiva, graffiante e feroce: black metal infestato da teorie death, un black compresso, esaltato dal digitale, micidiale… pregno di male. Nati come one man band, si sono stabilizzati e alla batteria ora c’è Kai Speidel dei Totengeflüster (Ex-Nordjevel) contribuendo a quel risultato secondo il quale non c’è alcuna pietà negli intenti sonori del trio. Introduzione digitale e synth con “Winds of Dysphoria”, brano che poi si abbandona a un caos infernale con suggerimenti industrial black. Groovy e crudele ”Aggressor”, priva di respiro ma anche trasudante tecnica l’ottima ”Suffocate All Light”. Assalto che macina e lacera con la title track, brano che in mezzo a cotanta violenza suggerisce spunti atmosferici drammatici, oltre che un ottimo assolo perfettamente integrato nell’apocalisse sonora. Tanti riff death emergono nella furia di “Skinwalker”, un brano con un break down assassino in linea con lo stile disperato della band. Badilate di tecnica con l’irresistibile ”In Shadow”, dissonanze inospitali nella tormenta generata da ”Wounds”, altro brano accentato da un assolo superlativo molto lontano dalle teorie black, decisamente appartenente a ipotesi death o speed. Oscura, moderna e sperimentale ”Any Place But Home”, titanica, perversa e molto ben suonata la conclusiva ”From a Spark to a Withering Flame”. I Vredehammer non amano stringere nuove amicizie. Non vogliono essere simpatici e nemmeno creare alcun tipo di brano ad ampio raggio di compatibilità. I Vredehammer sono rabbiosi, fanno un black furibondo, pesantemente iniettato di modernità, ma dominato da istinti malvagi antichi come la storia del mondo!

(Luca Zakk) Voto: 8/10