(Inverse Records) della serie: ”quando l’hardcore si tinge di nero”…. Scherzi a parte, i Vvorse davvero hanno tentato l’intentato, ossia fondere suoni quasi black con un timbro decisamente hardcore. La batteria è saldamente più sul versante nero, un continuo furioso sferragliare di piatti e compagnia bella, accompagnati da chitarre che giocano sempre in equilibrio precario tra i due generi. In certi casi sembra di sentire potenti riff in chiave black, in altri casi si sentono reminiscenze di musica da vicoli malsani e suburbani. La voce invece incarna decisamente la rabbia incontrollata dell’hardcore più irriverente e stradaiolo… Decisamente una uscita bizzarra, che mischia due generi incomprensibilmente affiancati. Ma se ai nostri è piaciuto scommettere, direi che sono stati ancora più felici nel constatare che il tutto, incredibilmente, sembra aver funzionato e più che bene. Assurdo…

(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 8/10