(Autoproduzione) Debut album per Watershape, formazione nata nel 2014 per volontà del batterista Francesco Tresca (Arthemis, ex Hypnotheticall), con l’intenzione di suonare del prog che possa spaziare tra King Crimson, Dream Theater, Opeth e Pain Of Salvation. Per fare ciò ha reclutato il chitarrista Mirko Marchesini, anch’esso ex Hypnotheticall, oltre che membro dei Sinatras, Mattia Cingano (Hypnoteticall, ex Hollow Haze), al basso, Enrico Marchiotto alle tastiere e Nicolò Cantele alla voce. È difficile inquadrare in maniera esatta lo stile della band veneta: sicuramente si tratta di progressive, ma spazia a trecentosessanta gradi all’interno del genere, tra tastiere alla Keith Emerson, chitarre decisamente heavy e parti pianistiche alla Herbie Hancock, il tutto mescolato a partiture moderne e sonorità particolari. Per farci un’idea migliore dello stile dei nostri, potremmo immaginare Dream Theater, Pain Of Salvation e King Crimson jammare su brani scritti da Steven Wilson dei Porcupine Tree. Un lavoro estremamente affascinante che raccomando caldamente a tutti gli amanti del prog.

(Matteo Piotto) Voto: 8/10