(Dark Descent Records) Empia esaltazione del perversità da luna piena. Titolo molto più complesso dell’intero album, che esiste e viene riprodotto a volume demenzialmente assurdo per distruggere e devastare. Per scorticare, impalare, uccidere. Per saccheggiare, radere al suolo, violentare, banchettare e poi bruciare.  All’inizio ho pensato: questo album fa schifo. Ma le violente pugnalate che uscivano dagli speakers mi hanno indotto ad un ascolto più dettagliato. Il risultato? Questo album è meravigliosamente schifoso. E’ registrato ignorando ogni raffinatezza, ogni tecnologia di processo dei suoni orientata all’eliminazione dei rumori o alla perfezione del suono. Contiene otto pezzi in meno di 25 minuti. La voce di Nocturnal Hellfukker (!) non è nemmeno growling. Semplicemente non appartiene a nessuna terra emersa, di nessun pianeta conosciuto o meno. Di nessuna galassia. Nocturnal Hellfukker appartiene semplicemente agli inferi. Nemmeno lui si definisce voce e basso del gruppo, preferisce un “Detonazione subatomica ed ordini di penetrazione bestiale”.  E le sue oscene bestemmie sono ben chiare: “Nuclear Cunt”, “Abysmal Whore” e “Blackwinged Abominator”. Ogni notte, con lui, dai pestilenziali inferi devastati da fiamme, inondati da sangue e sperma, fuoriescono anche il martellante batterista Sadoseducer e colui che si definisce il sodomita delle chitarre, Indiscriminate Impregnator. Questi tre demoni godono anche quando torturano lentamente. Lo fanno con una funerea marcia, cadenzata dal ritmo arcaico di riti osceni, per culti deviati, riesumati da sepolcri immondi: “Invoke the Black Oblivion”. Questo non è solo un album. Questa non è solo musica. Questo è un rituale. E’ l’immolazione di una vittima contorta: mia cagna eterna, puttana degli abissi, recita il sacerdote, mentre sentenzia la fine violenta di un’altra vita inutile.

(Luca Zakk) Voto: 7/10