copwhileheavenwept(Nuclear Blast) Molti fan della prima ora hanno visto con una certa diffidenza il passaggio dei While Heaven wept, dopo una selva di autoproduzioni e collaborazioni con etichette underground, al colosso Nuclear Blast. La formazione della Virginia, cui la connotazione di ‘doom band’ è sempre stata stretta, ha comunque accettato con classe la sfida del mainstream metallico, anche se inevitabilmente è dovuta scendere ad alcuni compromessi… per cui il sound di “Suspended at Aphelion” è molto, molto più morbido di quello degli esordi, e onestamente credo che ora siamo dalle parti di un post/art metal che ricorda gli Anathema piuttosto che Saint Vitus. I risultati sono in ogni caso buoni, e “Aphelion” è certamente un signor album; i brani sono quasi tutti missati insieme, per un effetto da ‘flusso di coscienza’ molto d’impatto, e lo stesso Tom Phillips raccomanda di ascoltare il disco come un ‘unicum’. Dopo la struggente intro “Introspectus”, su toni che sanno d’elegia, “Icarus and I” è naturalmente dedicata al celebre mito greco, reinterpretato però con intelligenza, e finisce per essere un canto post metal dai toni a tratti spaziali; “Heartbrust” è invece una ballad sospesa e incantata, in cui la chitarra ha il compito di aprire spiragli di luce. Lo strumentale “Indifference turned Paralysis” ci offre il lato più progressive del sound, mentre con i due minuti di “Reminiscence of Strangers” abbiamo un vero e proprio trionfo in musica, due minuti che definirei senza dubbio epic metal, ma che sono anche profondamente ancorati alla musica classica e hanno, a mio parere, un che di mozartiano. “Lifelines lost” è un altro episodio solenne ed energico prima che la outro “Retrospectus” chiuda il disco con lo stesso feeling con cui era iniziato. Se questo è il vostro primo (o al massimo secondo) approccio ai WHW, comprate senza timore; gli altri invece…

(René Urkus) Voto: 7,5/10