Bookletseite_Test_02c.ai(Pure Underground/Audioglobe) La tipica power metal band tedesca? No, stavolta no. I Wolf’s Moon hanno una carriera significativa alle spalle (questo è il loro settimo album) e una carica che non si trova esattamente tutti i giorni. “Curse the Cult of Chaos” (bel titolo) si rivela quindi una colata di metallo no compromise che infiamma ulteriormente questa estate infuocata. Inizio ultragrintoso con “Dead Eyes – Blind Justice”: direi Iced Earth, ma un paio di passaggi quasi tribali del drumming e lo stile graffiante del nuovo singer Robert Rogge, Dio mi perdoni, mi hanno riportato addirittura ai Sepultura pre-scissione. Ritmo deciso e convincente con “Corpses in Candlelight”, dove Rogge si conferma la marcia in più della band: roco, potente, a tratti melodico, a tratti ai confini con il growling, impreziosisce un brano che avrebbe avuto, senza di lui, meno mordente. La titletrack è molto, molto vicina al thrash e ai Rage dei primordi; “Undying Legends”, che punta invece su una accattivante melodia, cuce versi dei Rainbow e dei Pantera come tributo alle icone del metal scomparse di recente. Animata da un basso tombale “Moribund Vision”, mentre “Ultra Rebel” è il classico brano schiacciasassi che invoca l’headbanging. “Chaly Skull-Wing” ci ricorda che i Priest sono la prima fonte di tutto il metallo classico prima della scherzosa conclusione, affidata al rock di “Boring Life of the Undead”. Una alternativa interessante per chi ama il lato più sporco e thrashy del power metal.

(Renato de Filippis) Voto: 7,5/10