(ATMF) Formazione giovane, nuova, armata di impeto, forza e un senso della composizione dinamico. Autori di un black metal affiancato da tratti symphonic, ma dai toni nerissimi e nefasti, oltre a un continuo modulare delle velocità, ritmi e non da meno del riffing, i cileni Xul Ov Kvlten sembrano una trasfigurazione sia dei Dissection, dei Satyricon dell’età antica, che delle bestialità death metal più estreme che popolano gli Stati Uniti, come Autopsy e Deicide. Insomma, i XOK sono tante cose, ma assoggettate al loro infernale ed esoterico gusto. Il loro piacere è tenere alta la tensione nei concetti che esprimono, tutti legati al male, alla conoscenza di riti e storie perdute, al mistero. Una tensione che vede Xul regnare con voce roca, torva e capace di esprimersi in growl bestiali. Anche bassista, Xul si affianca a Amon, chitarrista che macina riff a metà tra il death più oscuro e pericoloso e cavalcate distampo black metal. Poi C.I.R.R., batterista che mette del suo nel creare le tante variazioni. Non una band che lavora di fino, ruvida negli intenti, ma che nel complesso, nel totale degli arrangiamenti, è un libro pieno di oscure storie che tra passi ignoti e paragrafi sconcertanti, non può che impressionare chi lo apre.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10