copzephaniah(Autoproduzione) In occasione della pubblicazione del loro secondo album, che avverrà fra pochi mesi, i Zephaniah dell’Indiana ristampano e ridistribuiscono il primo, datato 2008. A dire il vero, per il sound proposto sembra che i nostri abbiano scritto i brani di “Stories from the Book of Metal” almeno sette o otto anni prima… La lunga intro “The Metal Prayer” ha qualcosa di progressive, poi “Antietam” si inserisce abbastanza bene nella tradizione dell’us power metal, anche se alcuni passaggi strumentali veloci (che giocano anche con atmosfere neoclassiche) sembrano quasi richiamare i Dragonforce. “Avenger of Souls”, che pure ha lunghe escursioni chitarristiche, mi ha invece riportato alla mente i nostri Ancient Bards. “Sword of the King” rimanda invece ai Cellador, americani anch’essi, ma non è lontano il sound dei Rhapsody of Fire più prog… in ogni caso, anche qui c’è un break che serve a lanciare la coppia di asce. Arrivati a “Fight for Love”, che su sei pezzi in scaletta è il quinto a presentare le stesse caratteristiche (tutti contengono un break strumentale in velocità e ritornelli simili), l’ascoltatore è un po’ stanco. Fino alla fine della tracklist, solo un cambiamento: la sezione centrale di “The lone Warrior” (sempre strumentale e sempre affidata alle chitarre) diventa improvvisamente un blues, che tra l’altro stona molto con il resto della scaletta. Forse non era indispensabile ristampare questo debut, ma magari il nuovo disco si rivelerà migliore…

(Renato de Filippis) Voto: 5,5/10