ANNIHILATED – “XIII Steps To Ruination”
(Unique Leader) Dando un’occhiata alle note biografiche in mio possesso, questi Annihilated non sono certo dei musicisti di primo pelo. Nella band troviamo, infatti, elementi di gruppi come Abysmal Dawn, Grotesque, Excretion e Arkaik. Questo mi lascia un po’ l’amaro in bocca, perché, considerando la caratura tecnica (altro…)
(Metal on Metal) Otto anni di attività e otto compilation che presentano il meglio delle band che ha sotto contratto: la Metal on Metal Records ci invia questa valida raccolta a testimonianza della sua ottima capacità di movimento sul mercato dei generi ‘classici’. Ad aprire la compilation, “Mind Torture” dei Dark Quarterer:
(Gaphals) Tra tutti i sottogeneri della musica chiamata “estrema”, forse lo stoner è la vera bestia nera. Tanto semplice da suonare ed eseguire quanto difficile da comporre. Si perché signori, la matematica è tutto fuorché un’opinione. E minori sono le tonalità e i suoni
(Areasonica Records) “Gli italiani del rock ‘n roll”, si son fatti chiamare così gli Amore durante la promozione del precedente album omonimo, si ripresentano con il loro circo di riff e di doppi sensi nei testi, tutti ovviamente riferiti al sesso. Melodie accattivanti impiantate in un hard
(Transcending Obscurity India) Ed ecco che MetalHead, fra i pochissimi (se non l’unico) in Italia, ha ancora a che fare con il metal indiano! Stavolta ci occupiamo degli Albatross, di Mumbai, giunti al grande passo del full-length dopo un ep e uno split.
(Autoproduzione) Mi era decisamente piaciuto il primo demo degli Atlas Pain (recensito
(Scarlet Records) Sono bravi, gli Artaius: lo dicevo già ai tempi del debut “The fifth Season” (recensito
(Forever Plagued) Split tutto greco questo disco. Gli Akrotheism fanno un black becero, senza troppi compromessi con tecnica o arpeggi vari. Crudi e diretti, sfornano due tracce cariche di
(I, Voidhanger Records) Per chi come me pensa che il black metal sia un genere chiuso su se stesso, esente da qualsiasi tipo di contaminazione, parlare di avantgarde black metal è come
(ATMF) One man band norvegese, gli Arvas tentato di riportare il black alle radici, così come nacque decenni fa. Ecco allora tredici tracce (undici più le song di apertura e chiusura) che parlano di esoterismo e tematiche blasfeme. Per la cronaca il lavoro non suona esattamente come il classico mattone nero norvegese. Ci sono piuttosto rimandi agli Horna e alla scuola francese, anche se i riff
(ATMF) Una oscura mazzata di black con tratti atmosferici e divagazioni sinfoniche. È questo il secondo full length dei cileni Animus Mortis. Moltissima batteria, molto elaborata e devastante. Vocalist sofferto, non fantastico, ma decisamente inquietante, con quella parte remotamente baritona che accentua il feeling di inospitalità. Quaranta minuti che continuano a
(Pure Prog Records) Le note promozionali di “Opus”, il quarto capolavoro degli Adramelch, mi dicono che la band ha deciso di sciogliersi definitivamente. Non ho trovato riscontro altrove sul web, ma la fonte mi sembra decisamente affidabile: e allora non posso che dispiacermi profondamente nel vedere una delle più meritevoli formazioni italiane di sempre decidere di gettare la spugna.
(Revalve Records) Proposta molto interessante, quella dei laziali Arsea: un progressive metal venato anche di altre influenze, che si esprime in brani asciutti, i quali non si perdono in lungaggini inutili o manifestazioni autoreferenziali di capacità tecniche.
(Debemur Morti Productions) Se vi dicessi che il progetto Akhlys è stato partorito da tal Kyle Spanswick a nessuno verrebbe in mente nulla. Peccato invece che sia solo il nome all’anagrafe di Naas Alcameth, mente ispiratrice, tra gli altri, dei
(Avantgarde Music) Massima espressione del concetto di one man band. Siamo negli Stati Uniti, Minnesota, ed il soundscape è opprimente, decadente, depressivo, atmosferico. Puramente Black metal. Nick Stanger, l’artista dietro a questo progetto nato nel 2013, cura la sua creatura in tutti gli aspetti: composizione, strumenti, voce, testi, registrazione,
(Black Lodge Records) Debutto immenso. Dopo tre singoli e con una formazione che risale solo al 2011, arriva il poderoso full length di questo trio svedese. Ma non si tratta di personaggi che si affacciano per la prima volta sulla scena: la line up vanta Andreas Olander
(Darknagar Records) Kaliningrad, storica città russa adagiata sulle sponde del Mar Baltico, si tinge delle note malinconiche degli Adfail. La band in poco tempo è riuscita a pubblicare due album. Il secondo è appunto “Is It a Game?” (nella copertina l’album ha i puntini sospensivi alla fine, mentre
(Quality Steel Records) Questi tedeschi mischiano di tutto un po’: death a stampo europeo, inserti prog, voce pulita e a tratti growl, tematiche romantiche e vagamente gotiche. Il risultato non è per nulla scontato e sorprende piacevolmente, creando
Gli Artizan (
(W.T.C. Productions) Gli Amestigon fanno black d’autore. Basterebbe dire che vi collabora Silenius dei Summoning per dare credito a questi austriaci, ma andiamo con ordine. Attivi fin dagli anni novanta ma con solo due album (compreso il presente) all’attivo, il combo propone un black d’atmosfera, etereo,
(III Damnation Productions) Potentissimo split album proveniente dalla Grecia! Qui andiamo oltre il normale abbinamento creato dalle case discografiche per promuovere le bands del roster, ma arriviamo alla collaborazione tra tre entità della scena black metal greca, le quali scrivono
(Avantgarde Music) In un universo parallelo, un universo oscuro e deprimente, esiste una fortezza al di là del tempo e dello spazio. E lì pare abitare la sinistra figura che alberga dietro a questo progetto. Come se servissero conferme, la Avantgarde mette
(Metal Scrap Records) Non so a quando risalga il contratto dei russi Auron con l’etichetta ucraina Metal Scrap, ma mi ha colpito molto vedere il metal ignorare completamente la guerra in corso per la pubblicazione di questo cd… sembra poca cosa, ma trovo sia invece un grande insegnamento da parte della nostra musica preferita!
(Witches Brew) I cileni Acero Letal (monicker che significa niente più e niente meno di ‘Acciaio letale’) si presentano sul mercato con un singolo di heavy/speed incredibilmente anni ’80. I due brani sono molto simili fra di loro, con chitarre taglienti, linee vocali aggressive e una batteria impazzita.
(Suspiria Records) Dopo anni di thrash metal, il chitarrista spagnolo Daniel Soengas decide di avviare un progetto power: nascono così gli Atreides, che debuttano con questo godibile “Cosmos” (ovviamente non ho i testi, ma sembra che le tematiche trattate riguardino la filosofia).
(Italian Doom Metal Records) Materiale per intenditori. Intenditori di morte ed oltre tomba. Due grandi nomi Italiani: gli Abysmal Grief, ormai impegnati nella venerazione del macabro da quasi due decenni, e i Runes Order, altro progetto di Claudio Dondo, genio
(Iron Bonehead) Atmosfere dannatamente oscure. Perverse. Deliziosamente sataniche. Sono tedeschi, sono in due e sono al secondo disco: vantano una voce calda, che ricorda vagamente Peter Steele nelle parti più intense, ma che risulta capace di scatenarsi, di gridare, di approcciare il growl. Musicalmente siamo in
(Steamhammer/SPV) L’11 Luglio del 2014. Una pagina della storia del rock che definirei unica. Siamo al Bang Your Head festival in Germania e Axel Rudi Pell celebra i 25 anni di carriera, di onorata e superlativa carriera. Decide di farlo con un concerto strepitoso, fuori di testa, contenuto in questa release che esce in
(Bakerteam Records) Si presentano con umiltà, gli At the Dawn di Imola: dicono chiaramente di non voler reinventare il loro genere di riferimento, il glorioso power/prog della nostra tradizione, ma il loro secondo disco è un ascolto godibile e a tratti anche trascinante. “Through a darkened Sky”
(Pavement Entertainment) In certi casi il cavalcare gli stilemi di un genere, farli propri e proporli così, come il dio del metallo impone non ha sempre risultati deleteri. Per chi la pensa come i Manowar, ossia che il metal è metal da qui
(Pure Steel) Ormai i comeback di formazioni cult degli anni ’80 non fanno quasi più notizia: pochissime sono le band che, spesso in forma totalmente rinnovata, non hanno ceduto alla tentazione di ritornare sulla scena. Possiamo ora aggiungere alla lista gli us metallers Axemaster (da Kent, in Ohio),
(AFM) Gotici. Elettronici. Vagamente pop. Estremamente potenti. E’ sempre la Germania il paese giusto per queste bands che sono in grado di miscelare potenza metal, decadenza gotica in un contesto vendibile, proponibile, di tendenza, pop. Gli A Life Divided, come i Darkhaus, riescono a creare un sound non
(Hells Headbangers) Se questi australiani potrebbero essere definiti i cugini oltremare dei Belphegor, si può affermare che evidentemente i geni buoni sono rimasti in Austria. Non è tanto per la tecnica o per il livello di malignità. In entrambi casi ci siamo; ma manca del tutto un minimo di originalità che li possa far
(Spider Rock) Da una delle più belle località della Campania, ovvero Sapri, i prog rockers Aura ci inviano il loro terzo album, che fa della solidità dell’insieme la propria carta vincente. “Noise” si compone di dieci brani che non si perdono in divagazioni superflue
(Ferrum) Dopo una ventina d’anni di gavetta gli ucraini Apostate tornano con un secondo album in studio. Cinque brani che più doom non si può. Dieci minuti a traccia, con i tempi dilatati imposti dall’intaccabile tavola dei comandamenti scritta da Candlemass, Solitude Aeturnus e allegra (si fa per dire) compagnia. Il verbo metallico è sciorinato con perizia e mestiere andando a comporre una cinquantina di minuti di puro suono funerario e malinconico. Granitici.