KUOLEMANLAAKSO M. LAAKSO – “Vol. 1: The Gothic Tapes”
(Svart Records) Bisogna prestare attenzione al moniker di quesa release. Non si tratta di un nuovo album dei gothic death/doomster finlandesi Kuolemanlaakso, non in senso stretto almeno. Si tratta di una specie di side project del chitarrista e tastierista Markus Laakso, in compagnia di quasi tutto il resto del gruppo… vocalist escluso, in quanto (altro…)
(Listenable Records) Personalmente, ho sempre considerato i Kayser come una delle poche bands capaci di dire qualcosa di originale, nonostante un sound saldamente ancorato alla tradizione thrash metal. Musicalmente, ci troviamo davanti ad un lavoro che evolve lo stile del precedente
(Saarni Records) A ben sei anni dalla formazione, debuttano i blacksters finlandesi Kausalgia. In realtà la band esiste dal 2004, inizialmente con il moniker Hypotermia, anche se non ha mai pubblicato una release ufficiale. Siamo in territori black, ma con
(Iron Bonehead Productions) I Kawir sono greci e lo fanno sentire senza mezze misure. I titoli degli album solitamente sono doppi (scritti in lingua madre e in alfabeto latino), ma
(Autoproduzione) Si può affermare che “Path” è un bell’esempio di metal and roll. Sintetizzo in tal modo lo stile melodico, rude e fresco presentato da questa band di Ponte Di Piave. Buon cantato, base
(Woodcut Rec.) Band attiva, ma frequentemente attraverso pubblicazioni di piccolo cabotaggio e infatti in sedici anni i Korgonthurus hanno inciso solo due album. Il secondo è appunto il suddetto che segue di ben sette anni il precedente, un intervallo di tempo che è stato
(Iron Bonehead) Sono rimasto piacevolmente stupito dalla crescita tecnico/compositiva dei Khtoniik Cerviiks. Ho avuto modo di recensire il precedente lavoro “Heptaedrone”, rimanendo soddisfatto del loro death/black metal potente ed efferato,
(Skulls And Flames Recordings) A distanza di quasi tre anni dalla data inizialmente prevista, esce finalmente il secondo album degli Svedesi Kaross, band non molto prolifica considerando che
(Dusktone Records) Giunge al secondo album il progetto quasi solista di Kvalvaag (quasi, in quanto c’è un batterista e un session clean vocals), un progetto che diffonde una devastazione
(Unique Leader Rec.) Brutte bestie questi Katalepsy! I moscoviti continuano a fare male e con tecnica e irruenza, migliorandosi esponenzialmente. Nuovo album, il secondo e di nuovo con Unique Leader, etichetta statunitense sempre attente alle nuove realtà del death metal
(I, Voidhanger Records) EP di debutto per i finlandesi Khanus, autori -a loro dire- di un ‘metallo sciamanico della morte’. Le quattro traccie sono corte. La prima e l’ultima fin
(Peaceville) Cominciai a seguire le peripezie degli svedesi con la pietra miliare “Viva Emptiness”; mi ricordo ancora quanto ammaliante fosse la copertina di Smith, capace di ricalcare appieno la doppia anima decadente e al tempo
(Diamond Productions) I Raza De Odio furono nel loro piccolo (ma neanche tanto piccolo) una bella ventata di aria fresca nel panorama estremo italiano. La loro irriverenza mista ad una spassionata attitudine live hanno
(Eisenwald Tonschmiede) Già il Black è un genere aggressivo, ma se me lo canti a tratti in tedesco vuol dire che sei proprio cattivo dentro. I Krater hanno deciso di seguire l’insidiosa via della lingua madre per alcune delle composizioni proposte, lama a doppio
(Svart Records) La Svart non si smentisce ed i finlandesi K-X-P nemmeno. Quarto album per loro, seconda parte di “III”, ad un anno dalla
(autoproduzione) Dopo un iniziale EP (di cui due brani sono ripresi nell’album in veste nuova) i parigini Kopper8 incidono il primo album, confermando le buone premesse e in particolare il sapiente modo di suonare thrash metal. Uno stile che ricalca parzialmente la scuola Pantera e Machine
(Autoproduzione) Il feroce cervide in copertina apre con il suo rantolo inquietante un EP che è tutta una sorpresa. I francesi Karnon fruttano a dovere questo EP autoprodotto di debutto per quattro tracce molto curate nella
(Autoproduzione) I Kopper8 della regione parigina, sono una tosta band di thrash-crossover-stoner. Questo EP è composto da quattro canzoni ben suonate
(De Tenebrarum Principio) Fede. Questa è fede. Fede al black più ortodosso e ristretto. I bresciani Kaiserreich non puntano all’innovazione del genere, piuttosto rimangono strettamente connessi ad alcune regole più o meno implicite del black,
(No Colours Records) Il Black dalla Russia ha sempre suscitato nel sottoscritto un enorme fascino. Ecco quindi arrivare dall’Ucraina (insomma, sempre territori russi sono) questi Kzohh, qui alla seconda prova su lunga distanza. Dopo un’intro
(Autoproduzione) Secondo EP per i Kill All The Gentlemen, band Inglese attiva da circa tre anni, ma con una maturità compositiva davvero notevole. La loro proposta musicale è un metal moderno che pesca dal death
(W.T.C. Productions) E’ grazie a questa tipologia di gruppi che sto cominciando a rivalutare il Black teutonico. Musica a mio avviso ispirata dalle recondità della foresta nera mitteleuropea, dove chissà quali entità hanno operato in passato e che
(Atypeek Music) Forse qualcuno ricorderà questa formazione francese che sul finire degli anni ’80, nel 1989 per l’esattezza, ha dato vita a un industrial arricchito da alternative rock, new wave, dark e heavy metal. Insomma, non esattamente una verace industrial band o almeno non soltanto quello. Hanno
(Ván Records) Con una grafica del moniker molto simile a quella del leggendario barbaro Conan, non mi potevo che aspettare una musica da barbari. Vale a dire un Thrash sporco e rozzo, con una sterzata decisa
(Underground Symphony) E bravi i King Wraith, nati l’anno scorso da ex-membri dei gloriosi Bejelit, che esordiscono sul mercato con un cd di tutto rispetto, dedicato agli amanti del power metal tradizionale (ma non solo). “Of Secrets and Lore”,
(Autoproduzione) C’è qualcosa di tempo fa in questo metal che suona pulito, potente, denso di atmosfera e di collera. Qualcosa che riporta alla mente degli scenari alla Fear Factory, ma non essendo oltremodo industrial, i francesi Khynn tirano fuori un sound saldamente possente e a suo modo tenebroso e apocalittico, dunque tendenzialmente
(Listenable Records) Che forza i Katana! Gli svedesi piazzano un terzo album fresco e vincente, vero piacere per l’ascoltatore affezionato alle sonorità anni ’80, ma non purista fino al midollo.
(Cult Metal Classics) I newyorkesi Killen pubblicarono un album e un ep fra 1987 e 1989, prima di sparire nel nulla: la Cult Metal ci ripropone ora, in un solo cd o vinile, la loro intera discografia. Chi segue regolarmente MetalHead sa come la penso sulle operazioni nostalgia:
(Indie Recordings) Black puro, black feroce. Black che esprime lo schifo della vita, la totale mancanza di speranza, la nullità dell’essere umano. Con una carriera impostata su una costante evoluzione, i norvegesi
(Forever Plagued) Il secondo album dei greci Kult Of Taurus è magnifico! “Divinatio Labyrinths” era quanto meno seducente (
(Scarlet Records) Pochi, pochissimi appassionati di metal italiani non conoscono i Kaledon: la band capitolina è rimasta fra le ultime portabandiera del symphonic power metal a tematiche fantasy, e la Scarlet ristampa oggi quello che, da molti, è considerato il loro prodotto migliore,
(Nuclear War Now! Productions) A distanza di due anni dal notevole debutto “Man, God, Giant”, riecco i Norvegesi Katechon. Con questo “Coronation”, la formazione di
(Autoproduzione) Tra tutti i gruppi che cercano di mischiare n generi diversi di musica vi è una sparuta quantità di questi che almeno confessa di voler semplicemente sperimentare. Questo non per stupire, bensì per trovare una propria direzione.
(Scarlet Records) Prolifici gli americani Kill Ritual che arrivano al terzo album in soli cinque anni di attività. Cinque anni strani, se consideriamo che la band è completamente cambiata e presenta proprio con questa release una line up totalmente
(Beyond the Storm Productions) Sicuramente, Luca Turilli è uno dei compositori che più hanno influenzato il power metal degli ultimi anni: ma la maggior parte dei seguaci trae ispirazione dai Rhapsody of Fire