Serata a dir poco gloriosa al Revolver Club! I Rhapsody of Fire, il loro tour, Giacomo Voli amato dal pubblico… e le band di supporto: un concentrato di power/epic metal internazionale che nei due eventi italiani ha fatto registrare il sold out delle prevendite!

Un pubblico un po’ diverso dal solito per questa occasione: solitamente questi concerti attirano il metallaro puro e duro, magari figlio della scuola Manowar, sempre pronto a marciare verso il trionfo, tra senso epico e tradizione, tra virtuosismi ed un incedere marziale. Ma in questa serata dominata dai Rhapsody Of Fire il pubblico era più variegato, eterogeneo: non solo il solito giovane metallaro incazzato, nemmeno solamente il metallaro già ben inoltrato negli ‘anta’, uno di quelli che i Rhaspody li ha visti quando ancora si chiamavano… ‘Rhaspody’ (ciao mamma! sono qui!)… e vedevano ancora una unica band con Lione, Turilli e Staropoli.

Ecco, questa serata accoglieva gente non solo di ogni età ma anche palesemente fuori ‘dal cerchio’, gente che non ascolta abitualmente heavy metal, ma per qualche ragione ama i Rhapsody Of Fire… che sia la loro travolgente influenza a metà anni ’90? Che sia il Voli? È pazzesco che gente che NON ascolta heavy metal, sia presente a questi concerti fin dalla prima band del bill… quasi un esempio da seguire!

La serata? Giacomo Voli in mezzo a noi comuni mortali che si gusta i concerti delle band di apertura.

Il fratello di Staropoli sul palco con gli headliners esibendosi con i suoi strumenti a fiato.

E quel dannato Huecco: un tizio spagnolo con diversi seguaci in patria, che per qualche motivo ha fatto un brano con i Rhaspody of Fire: lui dice che hanno fatto un brano assieme, Giacomo precisa che il tizio è pazzo e ha scritto una canzone DECIDENDO (!!!) che dovevano suonarla i Rhaspody of Fire. La verità, come sempre, starà nel mezzo… ma il mini show di Huecco dopo i tre opener e prima degli headliners è stato una sorpresa favolosa… tanto che ad un certo punto me lo trovo dinnanzi… gli tocco la spalla, si gira, lo guardo negli occhi e apro in spagnolo (lingua che conosco): “Prima di tutto mi sono chiesto chi diavolo sia questo disorientato. Poi mi son detto ‘fico, però’. Poi ho pensato si trattasse di una one man cover band de Los Autenticos Decadentes [roba per intenditori, ndr]… ed infine mi sono detto: cazzo che genio!”. Ci siamo abbracciati! Ecco, Huecco ha subito apprezzato la mia sincerità… ora siamo amici per la pelle… tanto che mi ha pure svelato il segreto di questa formula la quale sembra funzionare ovunque, tanto che in Polonia lo hanno paragonato ai… Brujeria!!!!

Anthenora. Foto: Monica Furiani Photography

Avaland. Foto: Monica Furiani Photography

Immensi gli Anthenora, una band in giro da una vita che finalmente trova la visibilità che merita. Infinitamente epici i francesi Avaland, con quei due cantanti che catturano la cena. Sorprendenti i Symphonity dalla Repubblica Ceca (che hanno portato a Venezia il loro ‘Marco Polo’…), anche loro con due vocalist impattanti… prima del LEGGENDARIO Huecco… a sua volta prima dei gloriosi Rhapsody Of Fire, una band che da quanto ha inserito in line up l’ugola di Giacomo Voli, ha fatto un salto qualitativo imparagonabile. 

Symphonity. Foto: Monica Furiani Photography

Huecco. Foto: Monica Furiani Photography

Rhapsody Of Fire. Foto: Monica Furiani Photography

Metallo pregiato. Metallo di qualità. Metallo di altissimi livelli. Metallo made in Italy che trascina, travolge e ritaglia spazio per una internazionalità irresistibile!

Serata vincente, serata di qualità pregiata. Puro, purissimo heavy metal, proposto… esposto e suonato con sublime genialità!

(Luca Zakk)