Come molti veterani del rock, gli Aerosmith hanno visto le vendite dei dischi abbassarsi notevolmente negli ultimi 10 anni. Joe Perry, il chitarrista degli Aerosmith, non accusa la musica: “Le discografiche non investono veramente sull’artista come usavano fare”, diche Perry in una intervista con Yahoo! Music. “Negli anni 70 c’erano fans che aspettavano sempre il prossimo album, e se non gli piaceva lo compravano lo stesso! Ma è un po’ l’andamento dell’economia globale oggigiorno. E’ costruita sulla crescita e non sulla qualità. Si deve eliminare il vecchio e far entrare il nuovo, bisogna comprare la nuova auto perché quella dell’anno scorso non è più bella, e questo invece di costruire una veramente ottima auto che può durare il tempo necessario”.

Perry sente questo problema specialmente con l’ultimo album della band, “Music For Another Dimension” del 2012 il quale, secondo lui, è uno dei migliori album che loro abbiano pubblicato in molti anni. La release ha venduto meno di un 250mila copie negli USA e Perry dice: “Era il disco che apparentemente i fans volevano. In questi anni, specialmente negli ultimi 20, ci arrivavano richieste del tipo ‘perché non fate un disco come quelli vecchi?’. Penso che siamo veramente tornati alla vecchia maniera con l’ultimo disco, ma con le circostanze che c’erano, non è mai stato propriamente spinto dalla label.”.

Certo, le bands si sono sempre lamentate delle etichette e della loro promozione, ma Perry ci vede un cambiamento dello standard: “Ho la sensazione che siamo in un certo senso alla fine di una epoca, in molti modi diversi.”

Ma questo non prevede che gli Aerosmith stacchino la spina. Anzi. Anche se Joe sarà occupato con molte altre attività (un EP solista nel 2015 ed un libro previsto per Ottobre) continua a pensare che prima o poi la band si metterà al lavoro per il successore di “Dimension!”: “Penso che andremo in studio di nuovo, solo per metter giù qualche canzone. Non so come andrà con le vendite, ma per noi artisti bisogna continuare ad insistere”.

Duane Prokop, Getty Images

Duane Prokop, Getty Images