Le nostre recensioni di novità o album già in circolazione, le impressioni, le sensazioni, le analisi e dei nostri ascolti su tutta la musica della scena metal & rock.
ESCUELA GRIND – “Dreams on Algorithms”
(MNRK Heavy) Ascoltare oggi “Dreams on Algorithms”, il nuovo album degli Escuela Grind, spinge la mente a all’adrenalinica esibizione alla quale ho assistito un anno fa, in apertura agli stroici Napalm Death. In più alla fine del loro concerto, ho avuto modo di chiacchierare con Katerina Economou e Jesse Fuentes, rispettivamente voce e (altro…)

(Cyclic Law / Syrup Moose) Un nuovo album da parte di Lelia Abdul-Rauf, già coinvolta in altri progetti, cioè i Vastum, Saros. I suoi lavori da solista sono reperibili 





(Selfmadegod Records) I Deivos sono una mazzata sui denti, né più né meno. Una violenza calcolata, cinica e spietatamente lucida. Un atto di death metal estremo, portato a un livello tecnico importante ma agile e dinamico. “Apophenia” si scatena attraverso circa trentaquattro minuti con ampie fasi prevalentemente basate sulla velocità, pur con
(Scarlet Records) Hanno lavorato tanto i Never Obey Again nell’arco di un anno, pubblicando infatti il debtu album “The End Of An Era”
(Ripple Music) È un piacere riascoltare John Garcia e tutti i ragazzi di Hermano. La stoner band che vede elementi di Kyuss, Disengage, Supafuzz che in passato ha compreso anche altri di Afghan Whigs, protagonista di uno stoner puro e arrembante, pubblica un nuovo album dopo ben diciassette anni, pur raschiando il fondo del 


(Metal Blade Records) Chi è attratto dai The Crown saprà bene a cosa andrà in contro con “Crown of Thorns”. I The Crown ripresentano il loro salutare e sincero thrash metal imbastardito da qualche accenno distorto di hardcore punk, death e uno smaliziato quanto deforme rock and roll, traducibile in spunti di melodic death metal tipici della 

(Steamhammer / SPV) Ristampa dei primi due album per Night Demon, terzetto statunitense dedito ad un metal che più classico ed ottantiano non si può. I due dischi sono in realtà piuttosto recenti, essendo usciti rispettivamente nel 2015 e nel 2017, ma la scarsa reperibilità dei formati fisici, molto richiesti dai fans, ha spinto band ed etichetta a ristamparli.
(Massacre Records) Complimenti alla Massacre Records per avere pubblicato un album così tosto e cupo in fatto di produzione. Anche il precedente album “Dawn of Annihilation” è stato patrocinato dall’etichetta di Abstatt, tuttavia certe sonorità così cupe e appena sporche non sono abituali per la label. I Portoghesi Amputate, ma pare 
(Nuclear Blast Records) La bussola artistica degli Oranssi Pazuzu è sempre stata impazzita. Senza un Nord magnetico, una direzione maestra. Oggi i finlandesi intraprendono un percorso artistico con “Muuntautuja” che si discosta da quanto fatto in precedenza. In italiano il titolo dell’album suonerebbe ‘mutaforma’, in tal caso la forma è
(Steamhammer / SPV) Nato nel 2007 da una costola dei Visions Of Atlantis e con il nome The Dragonslayer Project, il combo viennese Dragony pubblica il suo quinto full length in studio nuovamente attraverso un’etichetta tedesca. Il precedente album del 20121” Viribus Unitis” è stato pubblicato con la connazionale Napalm Records, mentre i lavori
(Blade Setter Records) Suoni netti, pieni e nitidi, tali per l’ascoltatore da assorbire in pieno l’essenza di questo trio sludge-doom metal dell’Arkansas giunto al secondo album, dopo il precedente debut dello scorso anno, ascoltabile 

(Echozone) “Tranceforming” è il nuovo esempio di dark-gothic metal dei Thanateros, due anni dopo “On Fragile Wings”,
(Comatose Music) Il mondo sta crollando e come se non bastasse, ecco i Corpsefucking Art a ricordarcelo. Ci han messo un po’ di tempo per farlo, ben sei anni dal precedente album,
(Amor Fati) Dannato e maledetto il black metal dei Häxenzijrkell. Quello che si ode in “Portal” è tra la dannazione, l’abisso e l’ignoto pur constatando che il parco testuale si basa su concetti cabalistici e per tanto di elevazione dello spirito. “Portal” ad aprirlo e poi varcarlo, significa però cedere, franare nell’oscurità i cui unici bagliori possibili 
(Ardua Music) Emergono con eleganza i belgi Marche Funèbre, consolidando la propria posizione dopo tre lustri di vita nell’ambito del doom-death metal europeo. Con un nuovo album, il quinto, i Marche Funèbre assestano una fresca rivisitazione dei canoni di stile britannici in voga negli anni ’90, esponendo un dinamismo ben controllato
(Dusktone) La litania demoniaca e rituale “Key Of The Abyss” apre “The Advent Of Deathless Chaos Beast”, lasciando poi il passo alla prima scarica di morte, sangue e satanismo declamata da “Bloodgeoning Maelstrom”. Dichiaratamente devoti e prosecutori del death metal dai tratti satanici, nel verso dei Deicide e Krisiun, Michele Di Ioia 
(Club Inferno Ent.) Formazione romana composta da cinque musicisti che hanno probabilmente in comune la passione dell’hard & heavy nella maniera dei Deep Purple e loro derivati, dunque Rainbow e Whitesnake, nonché qualche romantica ma tosta melodia degli Uriah Heep e dell’AOR di un tempo quanto dell’hard rock statunitense. Uno
(autoproduzione) Prende il nome di 