MODERN RITES – “Endless”
(Debemur Morti Productions) “Endless” è il secondo album del chitarrista Berg (di Aara) e del multistrumentista nonché cantante Jonny Warren (di Kuyashii) che presentandosi come Modern Rites enunciano il black metal con influenze industrial. “Endless” è pervaso da un’oscurità con picchi malinconici che avvolgono le atmosfere, nelle (altro…)
(autoproduzione) 






(High Roller Records) William J. Tsamis ha fondato i Warlord con Mark Zonder nel 1980 e ci ha però lasciato tutti il 13 maggio del 2021 a soli 60 anni. La band non si è fermata e quest’anno ha
(Hammerheart Records) Vintersorg dell’omonima band lancia il suo nuovo progetto di folk semi-acustico Dimbild, nel quale convergono mito, tradizione e una sentita devozione verso la
(Pulverised Records) “Only Death Is Eternal” dura solo venti minuti ma sono un brillante sguardo al death metal contaminato dal crust, proprio come lo si è udito nelle prime pubblicazioni del death metal 

(autoproduzione) Morte e distruzione attraverso un muoversi equiparabile a un sofisticato meccanismo che trucida ogni forma vivente. Questa la sostanza delle cose per il trio inglese
(Stygian Black Hand / Invictus Productions) Horns & Hooves si fanno strada nella scena black metal partendo dalla Grande Mela da poco più di dieci anni. Il trio black metal pubblica un
(Century Media Records / Sony Music) Quando recensimmo l’album di debutto “Moribund” (Edged Circle Productions, recensione
(Comatose Music ) La band Carnivore Diprosopus ha pubblicato il suo terzo album undici anni fa. Nati in Colombia, Carnivore Diprosopus hanno subito diversi cambi di formazione
(Long Branch Records) La modernità investe il nuovo album dei danesi Siamese capitanati dal chitarrista, autore e anche produttore Andreas Kruger e dal frontman Mirza 

(Nuclear Blast Records) “Somewhere Far Beyond” è il quarto disco dei Blind Guardian; uscito nel 1992, l’album segna una svolta nello stile della formazione di Krefeld, dopo il power speed metal dei primi due lavori “Battalions Of Fear” e “Follow The Blind”, aumentando sensibilmente le parti epiche e corali che cominciavano già a fare capolino nell’interlocutorio “Tales From The Twilight World” ed inaugurando un periodo di grazia ed ispirazione, culminato nel capolavoro “Imaginations From The Other Side” e nell’ambizioso epicissimo e meraviglioso “Nightfall In The Middle Earth”.
(High Roller Records) Una band apprezzabile per il suo stile old style, sospeso tra heavy e power metal. Ironflame, in realtà un progetto personale dello statunitense Andrew D’Cagna, sono al quinto album dove rinforzano questi principi di stile esponendoli nella loro totalità, senza alterazioni o concessioni alla modernità. Andrew D’Cagna è alla
autoproduzione) Radicati nel Maine, Stati Uniti, e in realtà underground, come anche la stessa autoproduzione vuole testimoniare,
(Someoddpilot Records) Scott Shellhamer di Chicago e Jason Butler di Austin, uniscono le forze e la creatività per questo progetto denominato Moiii. I due si avvalgono di vagonate d’elettronica corredata da chitarre, basso e batteria e della collaborazione di Thor Harris, batterista e percussionista, e Surachai, sintetizzatori
(autoproduzione) Pregevole iniziativa per gli storici Hyaena, band heavy metal toscana, che guadagnano la pubblicazione del demo dal vivo “Urla” del 1994. La formazione di questo concerto vedeva Biagio Volandri Verdolini alla voce, Gabriele Bellini alla chitarra, i due tastieristi Alessio Becheroni e Andrea Zingoni, Massimiliano Leggieri al basso
(W.T.C. Productions) I True Black Dawn nascono nel 1992, con un altro nome poi cambiato e infine preceduto da ‘true’ a causa di minacce legali da una band omonima, ha inciso ad oggi solo tre album e altrettanti demo. I True Black Dawn sono sacerdoti del black metal e soltanto Wrath rappresenta le origini della band che al 
(Century Media Records) 1994. Il black metal nordico imperversa. Dalla nativa Norvegia all’esordiente Svezia, la musica delle arti oscure si espande, dilaga, esaltando un pubblico che si trova finalmente davanti ad un metallo che non nasconde le vere intenzioni, che non finge: finalmente il culto di tutto ciò che appartiene alle tenebre diventa musica, diventa spettacolo, uscendo dalle dimensioni tetre che lo hanno generato.
(Peaceville Records) Gli Orange Goblin sono stati tra le migliori realtà stoner e da qualche anno quel genere non è più sufficiente a catalogare la musica dei londinesi. “Science, Not Fiction” conferma la validità artistica della band. Tuttavia la produzione, almeno dal promo ricevuto, restituisce una band con sonorità piatte, compresse, in fondo 
(20 Buck Spin) La band ispirata da Lucio Fulci, regista italiano, pubblica un album che celebra uno dei film più discussi del realizzatore cinematografico “The New York Ripper”. I casertani puntano a pezzi brevi. Da meno di due minuti e neppure tre, fatta eccezione per la conclusiva “Il Miele Del Diavolo” che li supera di soli due secondi. Tutto ciò
(Totem Cat Records) Non potevano scegliere un titolo migliore per l’album gli statunitensi Black Pyramid, considerando sia la durata titanica del disco, sia perché sono passati ben undici anni dalla loro ultima fatica “Adversarial”.
(Selfmadegod Records) Non si sente più parlare dei Parricide perché pare siano ormai fermi. Pubblicato l’album “Sometimes It’s Better to Be Blind and Deaf” nel 2015 è poi calato il sipario sulla formazione polacca che negli anni ’90 esordì con un death metal carnale, con tratti gore, in debito con i Carcass e tanto poi da essere risucchiati dalla 