(Sliptrick Records) “Mask” ha un impatto che tende al metal e un po’ ricorda i Megadeth degli ultimi anni nel riff portante, con sortite rock e prog che attraversano e strutturano la canzone. La title track ha un ritornello arioso, epico, una linea melodica tra Emerson Lake & Palmer e Yes. La canzone poggia su una chitarra acustica portante e uno sviluppo generale del pezzo che apre a momenti rock intensi. “You Are Gone” e “Our Lady of Grace” completano i quattro pezzi di “The Man in a Glass”. L’ultima canzone, “Our Lady of Grace”, arriva a sette minuti e concede un taglio prog dominato dai cambi di atmosfera. Nel complesso “The Man in a Glass” è un rock segnato dal prog, suonato in maniera moderna anche nei momenti in cui qualcosa dal passato sembra arrivare all’orecchio. Un rock comunque che si spinge fino all’hard rock, facendo ruggire gli strumenti e lasciando al contempo spazio a una voce misurata, pervasa di emozione.

(Alberto Vitale) Voto: 7/10