copteksuo(Murdered Music) Tra nu metal e metalcore, risvolti melodic alla svedese, melodic thrash metal americano eccetera, “Thrênos” appare come un manifesto di quello che è oggi il metal proposto dalle nuove generazioni. Questa generazione è spagnola ed al secondo album, autoprodotto (missaggio e masterizzazione sono di Costan, batterista e tastiere; il primo venne curato da Dani G. dei Darksun) e con un cambio del cantante. “Thrênos” si apre con “Pillars of Creation”, canzone introdotta con un fade in e un riffing che non suona per niente nuovo, come tutto lo schema della canzone stessa. “Redshift” parte come il motore di un elicottero da combattimento, sia per il drumming che per le chitarre dall’andatura molto scandinava. In tutto ciò Diego si cimenta in vocal sia growl che clean e creando quei classici cambi di scenari melodici, insieme alle consuete accelerazioni e breakdown improvvisi, con quell’ambientazione di tipo Killswitch Engage. Vale questo discorso per “Magnetic Monster” e “Gerion”. “Hosting the Sadness” e “Symmetry of Chaos” marciano nettamente su versanti svedesi. Un groove copioso e denso percorre “The Black Door” e soprattutto “Pray for Your Remorse”, un brano decisamente accattivante con le sue atmosfere più classiche (di tipo thrash metal) per il lavoro delle chitarre e del basso oltre alla buona prova di Diego. Un altro pezzo decisamente “thrashoso” è “Alien Syndrome”, mentre “For You” riesce a rubare l’attenzione dell’ascoltatore, grazie ad arrangiamenti più morbidi. Stupisce che solo “Rising Tide” presenti l’aggiunta più imponente di synth (comunque presenti nell’album) che contribuiscano al clima melodico. Un songwriting maturo, eppure non è ancora con capace di tirar fuori pezzi che siano non solo ben arrangiati. “Thrênos” ha delle canzoni nelle quali i musicisti si impegnano a costruirle, ma non a renderle al di sopra degli standard del genere.

(Alberto Vitale) Voto: 6/10