(Season of Mist) Album del 2013 ristampato e che dopo cinque anni ancora suona come negli anni del grunge o come certe band il grunge lo hanno anticipato, come i Sonic Youth o i Melvins, infatti di questi ultimi Deutrom ne ha fatto parte. Tuttavia Mark Deutrom non suona grunge. Ha studiato composizione e il più delle volte si è dimostrato un musicista che fa ricerca, in grado di andare fuori gli schemi. Deutrom resta coerente con le sue visioni e si cimenta in qualcosa tra psichedelia, prog, e appunto grunge/post punk. La propria sensibilità lo ha accompagnato attraverso i suoi percorsi sempre diversi, come quando ha suonato in tour con i SUNN O))) oppure con i lunatici Melvins e facendo da spalla a Nine Inch Nails, Nirvana, addirittura i Rush e altri ancora. Deutrom resta se stesso quando propone qui riff tra l’ipnotico, lo sballato e a coronamento di atmosfere ‘fumate’, semi-country e stoner, tipo “Sky Full of Witches”. Se stesso anche quando nell’opener “Dick Cheney” appare, per qualche secondo, come un allievo di Luciano Berio, oppure nella ‘ninnananna’ di “Other Gods” quasi lo si collocherebbe in un film di Herzog. “ Brief Sensuality & Western Violence” è un album poliedrico, non riassumibile: un track-by-track sarebbe opportuno, un ascolto semplificherebbe la vita!

(Alberto Vitale) Voto: 8/10