(SoundAge Productions) Dopo il convincente EP “Ad Memoriam”, arriva finalmente il debut dei romani Dyrnwyn, dedicato (ci mancherebbe!) alla gloria eterna di Roma e riuscito sotto tutti gli aspetti. Il connubio folk/pagan (non lo chiamerei viking, c’è qualcosa di Mediterraneo nel sound) funziona bene nella opener/titletrack, esaltata dal cantato in italiano. Marziale “Parati ad Impetum”, dove tastiere e chitarre si scambiano la melodia portante. Il dittico “Si vis Pacem…”/”…para Bellum” parte su docili toni folk e monta poi un crescendo guerresco intenso, sul quale il growling non invasivo di Thierry Vaccher (una delle new entries, rispetto all’EP ci sono molti cambiamenti di formazione) ruggisce le imprese romane. Se ben capisco, gli ultimi tre brani sono collegati nel narrare la guerra con Veio: “Il Sangue dei Vinti” spinge l’epos a un livello molto alto, forse da qualche parte fra i Suidakra e i Manegarm; la conclusiva “L’assedio di Veio – CCCXCVI A.C.” si concede anche passaggi pomposi e maestosi. Ottimo extreme metal italiano, per gli appassionati a 360° della scena pagana.

(René Urkus) Voto: 7,5/10