(Blood Fire Death) Tornano con il secondo album gli spagnoli Blaze Out, confermando il loro metal trasversale che abbraccia svariati generi con fruibile intelligenza, come già dimostrato in occasione del debutto (recensione qui). Il loro metal moderno abbraccia svariati stili: dal thrash, fino a tracce decisamente death, dal metal classico fino a sfumature molto hard rock, risultando sempre fresco, intenso, dinamico ed accattivante, senza dimenticare una componente melodica vivida e travolgente. Subito un assalto con “Toxic AF”, brano dalla portante melodica acuta appartenente allo speed metal, mentre il vocalist appare graffiante e rockeggiante, ricordando remotamente Joe Elliott e amalgamandosi ottimamente con le sferzate tuonanti che aprono ad un breakdown poderoso ed un assolo molto ben composto. Scorrevole ed arrabbiata “Attack on Titan”, un brano con una evoluzione palesemente death metal. Linee vocali più estreme con “Savage Blue”, intensità emotiva con “The Raise”, una specie di dark ballad progressiva molto coinvolgente. Blues che si fonde con thrash metal su “Drunk Empire”, epica e tirata “Evil Dead”, puro groove metal con “No More Fear”. Melodia e virtuosismi su “Face Your Scars”, mentre la conclusiva “The Goliath’s Fall” è ricca di cambi cuciti l’un altro con maestria e cura maniacale. Crescono molto i Blaze Out. Gli skill dei singoli musicisti, chitarristi e batteristi (le registrazioni sono state principalmente eseguite da un batterista, non quello nell’attuale line up) sono evidenti, impattanti ma sempre pensati per la musica di insieme. Un album energetico, avvolgente, molto ben registrato. Musica con un forte feeling moderno che abbraccia con decisione e prepotenza la migliore storia del metal, senza tuttavia mai copiare, offrendo sempre freschezza e potenza assoluta.

(Luca Zakk) Voto: 8/10