(Reaper Entertaiment) Dopo aver esordito con un disco interamente dedicato a tematiche horror (si tratta di “Screamworks”, del 2016), i power metallers finlandesi Silver Bullet passano alla stregoneria: e il loro “Mooncult” è appunto dedicato a vicende ambientate nella prima età moderna. La intro “1590 Edinburgh” crea la giusta atmosfera, sacrale e misteriosa, poi “She holds the greatest Promise” parte sparatissima con una doppia cassa ultrapower e cori molto pieni, creando un muro sonoro che ricorda gli Orden Ogan, ma ha un tocco melodico scandinavo in più, stile Celesty o Excalion. Strutture quadrate e vagamente folk per “Forever lost”, mentre è potentemente sinfonica “Light the Lanterns”. Cadenzata e dotata di grande epicità “The Chalice and the Blade”, mentre si sconfina nel gothic/symphonic boombastico stile Epica con “Burn the Witch”. In conclusione, ancora un ottimo brano, la tirata con refrain stellare che risponde al nome di “Battle of Shadows”, la quale manifesta addirittura qualche elemento alla ultimi Blind Guardian. “Mooncult” riesce ad essere roboante senza diventare pacchiano (ormai tutti, sulla scorta dei Sabaton, non riescono più ad evitare questo difetto…): un outsider da considerare.

(René Urkus) Voto: 7,5/10