copManimalism(Adversum) Abissi undeground Norvegesi. Nel 1992 esisteva una band strana, complessa: Taarenes Vaar. Piena ondata blacke metal, con quei satelliti impazziti che sono poi diventati i capostipiti dell’avant garde black metal (Ved Buens Ende, Fleurety). Ma per i Taarenes Vaar all’epoca non ci fu spazio e tutto finì dopo due demo. La mente -Kim Sølve- così come gli altri della band hanno mantenuto contatti ed attività relative (Kim gestisce la Adversum, crea artwork ed è i Blitzkrieg Baby) ed oggi, vent’anni dopo, torna la musica che fu originariamente scritta ben prima del 2000, con un nuovo moniker, una nuova impostazione per una nuova epoca. Musica scritta da ragazzi dell’epoca, con lo spirito dell’epoca, suonata ora (fedelmente) e registrata con tecnologie moderne, con l’esperienza di oggi. Nonostante i Taarenes Vaar fossero etichettati come black metal la musica di questo lavoro è lontana, a livello sonoro, da quel genere. Siamo piuttosto su livelli che definirei avant garde doom o prog doom, considerata la pesantezza sonora, i riff lenti taglienti, i richiami talvolta Sabbathiani o legati al metal tradizionale. Però sono le varianti, i ricami, le deviazioni, le impennate che rendono “Manimalism” differente, coinvolgente, attraente. “Demons in Tuxedos” elargisce inquietudine ed oscurità con una melodia esplosiva, ritmata e provocante. Titolo stupendo per “Carnal Catering Service”: altro doom, altra grinta; singing quasi epico, chitarra affilata come una lama ed un testo micidiale. E quegli accenni heavy ed heavy symphonic sono una provocazione irresistibile. Ipnotica “The Gentleman Is In The Details”, mentre “Romance” è occulta, oscura, pesante come una marcia funebre, gloriosa come un inno… e quegli strumenti, specialmente il basso, arrivano molto vicino ad una espressività erotica. “The Dandified And The Devilish” conferma lo stile impostato dalla altre canzoni, creando un senso di continuità, come se ogni canzone fosse la conferma che i territori esplorati dalla band non son finiti, si estendono oltre, fino ad un orizzonte verso il quale l’ascoltatore è invitato a camminare. Ancora divagazioni avant garde su “The Crooner”, un pezzo composto genialmente e suonato con classe, con il singer capace di toccare qualsiasi confine lo attragga artisticamente. La conclusiva “The Cocktail Party to End Them All” è ulteriore sconvolgimento e pazzia, grazie ad una musica che sembra tranquilla, carica di energia ma non certamente estrema. Come se fosse musica per una ampia gamma di ascoltatori. Questo è vero, fino ai dettagli; quei dettagli che emergono lentamente, come piante infestanti, come inarrestabili parassiti. Fino ad arrivare ad un livello incontrollabile, dove tutto diventa assurdo, malato, sconvolto. “Manimalism” è il percorso più sicuro e facile, ma pericolosamente diretto, verso la pazzia più assoluta.

(Luca Zakk) Voto: 7,5/10