coporpheusblade(Pitch Black Records) La label cipriota Pitch Black mi ha spesso riservato ottime soprese, soprattutto nell’ambito del power e dell’epic metal: stavolta mi propone una formazione di genere del tutto diverso, ma ugualmente interessante. Gli Orpheus Blade sorgono attorno alla singer israeliana Adi Bitran, e propongono un mix molto cangiante e originale di prog e dark metal, funzionale a un concept che parla di lupi mannari. Molto varia e mutevole “The finest Art of Feeding”, che in circa sette minuti alterna passaggi acustici ad altri molto duri, ai confini con i sempre citati Symphony X: ho faticato moltissimo per rendermi conto che il vocalist maschile era Henning Basse, dei gloriosi e indimenticati Metalium! Qui le sue indubbie qualità sono esaltate dalla produzione di Jacob Hansen, e il suo stile si è fatto più ruvido e grintoso. Scatenata “The Becoming”, che non cela il proprio mood mediorientale; anche un brano come “Under dying Stars”, che parte come una power ballad, cresce lentamente e finisce in una granitica coda strumentale, dimostra le grandi capacità di songwriting dell’artista israeliana. “In Sickness and in Hell” è un pezzo teatrale e cinematografico da brividi; nei nove minuti di “Dismissal” succede praticamente di tutto, ma convince soprattutto la parte che comincia a 6’30’’, con chitarre tostissime e cori inquietanti sui quali recita la voce ispirata di Basse. Altro pezzo folle è “In Terms of Twilight”, moderno e gotico; ancora aggressiva “Because he’s made of Flesh”, che piacerebbe ai fan dei Pain of Salvation, mentre “For each Man kills” ci porta di nuovo al cinema, creando atmosfere complesse e ondeggianti fra il classico metal e la soundtrack. Dopo altri due brevi intermezzi gotici è il momento della conclusiva “Shapeshifter”, che si dona ancora ad atmosfere goticheggianti e complesse. Non un disco per defenders ma sicuramente una grande prova, quella degli Orpheus Blade!

(René Urkus) Voto: 8/10