copNergard(Battlegod Productions) Secondo lavoro per la band di Andreas Nergård (Rudhira). Il suo progetto, dopo “Memorial For A Wish” del 2013 continua la strada dell’allstars project, idea che ha coinvolto in precedenza anche Göran Edman e Mike Vescera, proponendo in line up una gamma di artisti di altissimo calibro. Troviamo infatti nomi quali Elize Ryd (Amaranthe), Nils K. Rue e Jørn Viggo Lofstad (Pagan’s Mind), Ralf Scheepers (Primal Fear) e Michael Eriksen (Circus Maximus). L’idea del norvegese è il metallo melodico, potente, vagamente classico, ai confini con il prog, il tutto confezionato in quarantacinque minuti coinvolgenti ed estremamente godibili, mai sottotono, sempre catchy e tecnicamente curati. Rispetto al precedente lavoro c’è una maturità: è scomparsa la pretenziosità della rock opera alla Avantasia o Ayreon che nel lavoro precedente aveva distrutto il valore globale, togliendo “quel coinvolgimento generale, quel feeling che nasce dalla prima canzone e si trascina avanti fino all’ultima”. “A Bit Closer To Heaven” contiene otto ottime canzoni da considerare come tali, pronte per essere godute anche singolarmente, a disposizione per ottenerne il massimo beneficio, provare piacere, sentire gli elaborati arrangiamenti emergere e regalare sensazioni. Pezzi come “On Through The Storm” sono autentici capolavori che regalano linee vocali, specie quella femminile, da brividi in abbinamento con linee vocali maschili calde ed assoli fantastici. “Let It Come” è delicata e pulsante allo stesso tempo, grazie ad una melodia semplice ma molto efficace affiancata da dei riff taglienti. Efficace, potente e con un feeling molto vintage l’ottima “Help Me Through The Night” la quale offre anche un reparto assoli veramente entusiasmante, ai confini con il virtuoso. Fantastica la power ballad “I Will Find You”, atmosferica e grintosa “A Bit Closer To Heaven”, mentre la conclusiva “When All I Want Is You” offre uno struggente romanticismo, esaltato in maniera sublime da tastiere, voce femminile e melodie di chitarra, arpeggi compresi. Un deciso passo avanti. Un album che non pretende di imitare i grandi del genere; un album che offre musica sincera, molto ben composta, ricca di ospiti che ne esaltano i concetti. Un album completo, intelligente e totalmente coinvolgente.

(Luca Zakk) Voto: 8/10