copwolfhorde(Inverse Records) Dal nome della band e dai brutti ceffi di coloro che la compongono, si potrebbe pensare a un devastante e terribile pagan/black: ma i finlandesi Wolfhorde, che giungono al debut dopo due ep e svariati altri prodotti minori, sono molto più ‘moderati’ e vicini al folk metal classico, pur non disdegnando momenti estremi. Dopo la gradevole intro folk “Vegvisir”, “Fimbulvetr” mantiene i toni abbastanza leggeri ancora per un paio di minuti, per poi esibire un pagan molto ritmato, che ha forse nei Finntroll il punto di riferimento principale. “Tavivaankappaleiden Kato”, qualunque cosa significhi il titolo, suona praticamente come se i Korpiklaani fossero arrabbiati a morte… e anche “Death-Long Due” è una sorta di ballata da taverna incattivita su tonalità viking. Anche “The Retribution” è un up-tempo ballabile, sostenuto da un giro di facilissima presa; si ripete ancora, per una parte centrale del disco piuttosto monotona, “Boundless Agony”, fra i Finntroll e… un assolo di chitarra alla Luca Turilli! Ci avviamo verso la conclusione con “Lycomania”, che ricorda non poco gli ultimi Ensiferum, e con i nove, epici minuti di “The Gates of North”, che si fonda su tempi lenti e melodie molto viking, con elementi da “Nordland II” di Bathory. Se non ci fossero stati brani troppo simili a metà scaletta, il voto sarebbe stato ancora migliore.

(René Urkus) Voto: 7/10