(Autoproduzione) Mini album di puro post metal, fatto a Nantes e con somma disperazione e angoscia. Verrebbe da riassumere così la recensione di questo lavoro dei francesi Taste The Void. “Sun’s Heat” raccoglie cinque canzoni dai toni sempre ombrosi e carichi di tensione. Il tutto è imbastito con un drumming scandito e sempre tendente ai ritmi medi o lenti, le chitarre recitano riff acidi, elettrizzati, ottusi, insistenti e claustrofobici. Il risultato è appunto quello di avere scenari sempre cupi e soffocanti. La massima espressione è il tono dimesso e soffuso della title track, ovvero un piccolo viaggio sonoro a basso voltaggio che pian piano va in crescendo. Anche “Disruption” propone climi sommessi, squarciati dalla violenza improvvisa degli strumenti e dal cantato urlante di Valentin Lurthy. Il post metal più iracondo possibile che i Taste The void esprimono è “Between Walls”. La breve proposta di “Sun’s Heat” evidenzia delle idee, ma queste mettono in mostra solo uno scenario sonoro asfissiante e con pochi spunti vivaci.

(Alberto Vitale) Voto: 6/10