(Season Of Mist) Secondo album solista per l’inossidabile Phil Anselmo, personaggio che certamente non ha bisogno di presentazioni. Devo ammettere che il debutto di questo progetto “Walk Through Exits Only” del 2013 non mi aveva entusiasmato più di tanto. Di certo si trattava di un album rabbioso, potente e groovy, a cavallo tra Slayer e Machine Head, ma da uno versatile come Phil mi sarei aspettato di più. Per questo non mi aspettavo nulla di che da “Choosing Mental Illness As A Virtue”; devo invece ammettere di essere rimasto sorpreso dalla furia scatenata tra i solchi di questo lavoro, nel quale Anselmo sembra divertirsi a passare in rassegna la propria carriera. Troviamo infatti stacchi thrash, groove metal e sludge, ma inseriti in un marasma sonoro furioso, tra black metal e grind, riportandoci spesso alle sonorità degli Scour, altra band in cui milita Phil. Certo, la voce è lontana parente di quella potente dei tempi dei Pantera, quindi saggiamente vengono messi da parte i tecnicismi in favore di un’impostazione più estrema, tra lo scream ed il growl. In definitiva un buon ritorno per un artista eclettico, senza compromessi e coerente nell’evitare di scimmiottare i fasti del passato.

(Matteo Piotto) Voto: 7/10