(Satanath Records) Più che due gruppi in collaborazione qui si può parlare di due menti, in quanto ciascuna delle due formazioni coinvolte è costituita da un solo personaggio. Ecco allora che i russi Abigorium incontrano gli americani Cryostasium. Cosa ne è uscito? Intanto il risultato è un album con venti tracce, 18 se escludiamo outro e una cover… tantine per un progetto di questa portata a mio avviso. Il problema però non è inerente alla durata media dei brani, quanto alla loro dispersione. In effetti più che una collaborazione, questo disco doveva essere una sorta di raccolta di b side. Le canzoni sono davvero troppo frammentare, senza regole ne filo comune che le incastoni l’un l’altra. Non mi riferisco alla poliedricità dei loro creatori, peraltro fuor di dubbio, quanto alla mancanza di omogeneità dei pezzi. Perciò non si può dire che questo album sia un’uscita che appartenga ad un genere piuttosto che ad un altro. Vi troverete pezzi black, pezzi ambient, death, post rock… davvero un amalgama poco omogeneo. Ecco quindi che il disco ne risente nell’identità, con il risultato che non ha anima purtroppo. E il rammarico è doppio perché nessuna delle tracce è brutta, anzi. Il mio consiglio è di comprare o ascoltare l’album solo se prima si è ascoltato bene ogni singolo artista. Caotici.

(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 7,5/10