(autoproduzione) Nuova band nata per mano dell’ex chitarrista di Danger Zone e Crying Steel, Francesco Di Nicola, il quale si lascia andare ad un piacevole hard’n’heavy, sicuramente ottantiano e capace di offrire una chitarra solista emozionante, suggestiva e ben curata. Ma gli Anims non sono la solita hard rock band composta da quattro o cinque rockettari devastati, anzi, c’è più ricercatezza, più tecnica, più cura… ed un evidente sintomo di questa impostazione è il posto al microfono occupato da Elle Noir, vocalist di ampio spettro, non legata all’hard rock, ma capace di cogliere la sfida e regalare un tocco decisamente originale, spesso prog, a questo interessante album. In verità Elle è nella band per un caso fortuito: la line up originale prevedeva Luca Bonzagni (Crying Steel), il quale si è poi dovuto ritirare per altri impegni, dando alla band l’opportunità di rivedere l’idea e puntare verso una direzione diversa, virando verso questa artista incontrata quasi per caso, aprendo quindi un ventaglio di opportunità stilistiche molto vasto, considerando l’abilità creativa ed esecutiva dei membri. I dieci brani scorrono intensi, tra impostazioni palesemente hard rock e vagamente sleazy, assoli intensi che vanno oltre lo shred tipico del genere, e la voce di Elle che si rivela potente, sicuramente non di matrice rock, ma dannatamente ben abbinata alla musica di Francesco & co. Molto hard e pulsante la title track, brano nel quale Elle mostra subito le sue qualità, offrendo un timbro energetico ma anche molto sexy e tendenzialmente pop, mentre il chitarrista regala un assolo di ottimo livello. Bella “Freedom”, con quella remota impostazione soul, frizzante “Around Me”, un brano molto catchy, molto travolgente, ancora una volta coronato da un assolo di prim’ordine. Apre come una ballad molto intima “Live For Somebody”, prima di evolversi verso un rock più tuonante caratterizzato da arrangiamenti vocali ricercati. Tonnellate di groove con “Boring Lovers”, sensuale “Bright Eyes”, graffiante “Look Who’s Back”. L’impostazione vocale regala molta provocazione su “The Dancers”, mentre i riff fendono l’etere con una certa potenza. Chitarra e voce ad altissimi livelli su “He Says”, prima della conclusiva “Like Colours Of Flowers”, un pezzo pesante nel quale Elle si destreggia con immensa maestria. Progetto originale, tanto esaltante come un ottimo disco hard rock, tanto seducente come un album che rivolge lo sguardo verso altri generi tipicamente con voci femminili. A cavallo tra quello che possono offrire acts quali Doro, Vixen o Lita Ford, e una dimensione sonora votata ad un rock più adulto, più maturo, più ricco di ricercatezze, progressioni, spunti blues. “God Is A Witness” non è l’album da ascoltare facendo casino, non è un album per scatenarsi, nonostante l’energia trasmessa. Si tratta di un lavoro generato da una apertura mentale che rende lo rende ricco per gli amanti del genere, ma sicuramente attraente anche per chi non segue queste sonorità.

(Luca Zakk) Voto: 8/10