(Les Acteurs De L’Ombre Productions) Dalla Lituania. Vengono dalla Lituania. E sono al debutto su full length. Ma il loro sound è strano, di palese matrice francese… ed infatti non sono scappati all’occhio vigile della label d’oltralpe che li ha messi sotto la sua prolifica ala protettrice. Dopotutto pure il moniker è francese (significa ‘sopra’ o ‘al di sopra’) e tutto si riassume nell’intelligente copertina a due livelli: l’infante con gli occhi acciecati da due monete (le quali sembrano di origine baltica) e poi, sul retro del digipak (limitato a 1000 copie, più le 500 del vinile), la stessa bambina senza le monete, con due occhi azzurri che dominano un colorito pallido in uno sfondo privo di colore. Vengono classificati come ‘Post Black Metal’, ma l’attributo risulta restrittivo in quanto gli Au-Dessus vanno oltre, non si limitano, non si pongono confini tecnici o stilistici. La verità si traduce in oltre tre quarti d’ora di emozione e coinvolgimento totale, dell’ambito dei quali è anche difficile scindere un brano dall’altro o anche un brano dal medesimo, vista e considerata la costante e inaspettata progressione sonora manifestata dalla band. Sicuramente, poi, non aiuta il fatto che le tracce siano intitolate con una semplice numerazione romana progressiva che inizia con il numero 6 (“VI”) per dar continuità alle cinque tracce apparse nell’EP del 2014. Ma cosa fanno per la precisione? Bella domanda! Sicuramente siamo in territori black e paraggi… ma non sono assenti influenze stoner, massicce mazzate post, atmosfere inospitali che arricchiscono la potenza dell’album. La opener “VI” è immediatamente ‘post’ e si evolve in chiave trionfale, in modo decadente, quasi marziale con un melodia annegata da fumi impenetrabili e miasmi infetti. “VII” è inquietante ma anche profondamente violenta, mentre la successiva “VIII” annega del post sludge in atmosfere infinite e avvolgenti. Contorta “X”, ipnotica ed introspettiva “XI”, prima della conclusiva “XII : End of Chapter”, la title track, dannatamente catchy, grazie a quei riff magnetici di stile decisamente mid tempo black metal. Un disco complesso… l’accesso è veramente con qualcosa che tappa gli occhi. Ma…. ascolto dopo ascolto, tutto diventa chiaro, le monete lasciano liberi gli occhi… ogni elemento alla luce, visibile, scrutabile. Ed infinitamente irresistibile!

(Luca Zakk) Voto: 8,5/10