copbetzefer(Steamhammer / SPV) Gli israeliani Betzefer tengono fiducia al proprio sound, strutturato su alcuni punti fondamentali e imprescindibili: groove metal e hard ‘n roll, oltre a linee vocali un pochino alla Phil Anselmo che imita Chuck Billy! Immaginate un po’ cosa possa essere. Semplice, Avital Tamir, appunto il singer della band. Tutto ciò si traduce in pezzi dall’alta densità melodica, fruibili, eccitanti.  Cadenze di matrice rock ‘n roll che infiammano e sanno tanto di quel metal ‘easy’ che potremmo sentire alla base di tanta altra gente. Per esempio nell’ascoltare l’album ho pensato più volte a Rob Zombie. Non proprio il massimo degli artisti metal più originali, infatti. Insieme alla produzione di Tue Madsen (The Haunted, Sick Of It All, Mnemic) ecco arrivare una nuova mazzata arroventata dai Betzefer, pregna di Black Sabbath, southern sound e quindi Black Label Society e via dicendo. La solita minestra? In un certo senso si, ma attenzione perché “The Devil Went Down to the Holy Land” resta comunque un buon album. I pezzi sono accattivanti, anche per uno (chi scrive) che non sopporta più certe sonorità. C’è peso e sostanza in questo riffing, nei pattern ritmici, il tutto è armonizzato al meglio e le melodie piovono copiose. Scintillanti gli assoli. Pentatoniche a tutto spiano! Un album abbastanza fresco e sicuramente vivace. Un vitalità che penso possa accattivarsi le simpatie e i gusti di molti.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10