(Hummus Records) Batteria. Basso elettrico. Elettronica. Poi un violino e ed un clarinetto basso. Questo è “Extinct”, un disco che contiene cinque tracce estreme, tutte intitolate con citazioni da ‘Viaggio di un naturalista intorno al mondo’ di Charles Darwin. Qualcuno ha detto che il loro genere di questa band è jazz-grindcore, ma non manca il metal, il noise, teorie ambient, il drone, l’ossessione, l’ipnosi, il post rock, in un turbinio di musica proveniente dallo spazio mescolata a suoni graffianti echeggianti dagli inferi più tenebrosi. Dietro a questa sintesi di assurdità, di malattia e di deviazione, ci sono quattro musicisti svizzeri, quattro artisti ribelli, in guerrafondaia controtendenza, estremisti nel campo della sperimentazione più estrema… ma tutt’altro che usciti dal nulla visto che “Extinct” è il loro quinto album. Pura malattia mentale, suoni e musica concepiti con cinismo per trapanare la corteccia cerebrale, per istigare azioni tanto violente quanto sballate… un percorso psicologico stupefacente, stravolgente e deliziosamente pericoloso. Rocciosa e tagliente “Buried Between One”, brano inquietante, apocalittico e pieno di isterismo cosmo-psichedelico. Apre suggestiva e provocante “Five Days Of Open Bones”, evolvendosi poi su un noise allucinato, stridente e marziale… il quale diventa cathcy, proggy e vibrante nella seguente “Surround The Arms Of Revolution”. Quel jazz-grindcore emerge chiaro e lacerante sulla breve ma emicranica “Feed My Spirit Side By Side”, prima dell’irresistibile, lunga e conclusiva “The Axe Will Break” nella quale dettagli favolosi emergono dagli strumenti, con ambientazioni sci-fi, linee di basso granitiche, sogno e realtà mescolati, idee vintage sferzate dal vento di un futuro distopico… mentre un pattern prepotente espresso con diverse varianti emetterà pulsazioni drone per tutta la durata del pezzo. L’ascolto di “Extinct” svela che non si può far luce nelle tenebre più pure. “Extinct” inibisce ogni vostro bisogno elementare, fisiologico, noto o abitudinario. Nasceranno in voi comunque nuovi vizi, nuovi bisogni, nuove manie, una galassia di ossessioni, mentre la vostra mente transiterà attraverso i più misteriosi ed inesplorati stadi di tenebre, di malattia… rinnovandovi, rivelandovi, rigenerandovi. Dopo “Extinct” il vostro io se ne sarà andato, lasciando posto ad un doppelgänger completamente senza senso, totalmente fuori di senno.

(Luca Zakk) Voto: 10/10