(Heretic Records/Satanath Records) Chiedere ad un gruppo russo di uscire nel mercato discografico con un disco semplice è impresa ardua. I Cadaveris hanno impiegato sette anni per il proprio debutto. Non sapremo mai se hanno impiegato tanto per sviluppare l’album, ma di sicuro hanno posto molta cura verso le composizioni, senza lasciare nulla al caso. Il loro è un death/black dalle tinte vagamente prog (badate bene, si tratta di pure reminiscenze). Il suono generale ricorda in parte certa produzione dei Dark Tranquillity fusa abilmente con i Cradle Of Filth più aggressivi e meno melodici. L’incedere però è tutto preso dal black vecchio stile, quello veloce e a batteria a tutto spiano. Il mix che ne deriva risulta godibilissimo e per nulla banale. Forse ad un primo ascolto non ci si rende conto fino in fondo della complessità delle canzoni, è una cosa che si scopre man mano che gli ascolti aumentano. Un disco affatto banale, come del resto ci abituano ormai da tempo gli abitanti della steppa.

(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 8/10