(code666) Visionari e sperimentatori, esempio di manipolatori del suono i britannici Catafalque che pubblicano il terzo album per l’italiana code666 del gruppo Aural Music. Autori di un miscuglio equilibrato di drone, doom, noise e industrial, i Catafalque sprigionano una visione oscura e d’avanguardia della propria creatività. Atmosfere degnamente architettate in ambito drome con chitarre roboanti, distorte con maniere sludge e noise, creano visioni di un mondo lontano, straniato e opaco. L’accumulo di sintetizzatori ed elettronica varia aumenta lo spessore del sound che in più occasioni riveste connotati industrial dai tratti ipnotici, a volte quasi tribali ed essenzialmente ritualistici. Si ascolti “Infestation” per farsene un’idea. Quattro composizioni delle quali la prima, “Manifestation”, arriva a due minuti di durata, poi il resto si spinge oltre i dieci minuti e diventa l’ossatura di questo abisso nel quale le forme sono vacue e le atmosfere sono a cavallo tra un incubo e un’inquietante angoscia. Cosa che accade in maniera totale in “Oppression”. I pattern ritmici creati con un fare percussivo, i sintetizzatori che si stratificano e le chitarre che a momenti aprono squarci rumorosi e frementi, accolgono voci e urla, lamenti e estasi che alle fine creano un magma unico. “La conclusiva “Possession” è proprio la raffigurazione di quel magma. Dopo un primo sviluppo in sordina, come un lento ribollire, i pezzi seguono poi un’andatura prefissata, stabilita, senza variazioni di sorta, colmi però di un’inquietudine e un pesante carattere drone-industrial che domina il tutto.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10