(Autoproduzione) Secondo album per Charlie’s Frontier Fun Town, formazione proveniente da Grenoble dedita ad uno stoner/heavy rock ben bilanciato tra tradizione ed un approccio più moderno ed attuale. Se da un lato troviamo, infatti, i classici riffs blues iper distorti e psichedelici tipici di bands come Orange Goblin, Kyuss e Spiritual Beggars, dall’altro abbiamo un’attitudine decisamente più aggressiva e diretta, avvicinando il sound a quello dei Down; questo grazie alla voce estremamente versatile di Muss, in grado di passare agevolmente da una timbrica rauca e melodica che richiama lo stile di Spice (ex singer dei citati Spiritual Beggars) ad una più estrema, vicina a quella di Phil Anselmo. La title track apre l’album con un riff vicino alla sabbathiana “Hole In The Sky”, con chitarre potenti ed incalzanti in fase ritmica, totalmente psichedeliche in quella solista. “Lost” è il pezzo che richiama maggiormente i citati down, con vocals rabbiose e riffs monolitici. “Wildheart” è decisamente più veloce e rock’n’roll, nel suo incedere scanzonato e semplice. “Fossil” è un pezzo ipnotico, ricco di melodia e con un notevole assolo nel finale. Un album che, pur rimanendo ancorato negli stilemi del genere, risulta essere eclettico , grazie ad un songwriting variegato che riesce a coinvolgere l’ascoltatore senza mai annoiare.

(Matteo Piotto) Voto: 7/10