copchronoszero(Bakerteam Records) La Bakerteam si è affermata, in questi ultimi due anni, per proporre sul mercato dischi tutti italiani di grande spessore e professionalità: oggi ci propone i cesenati Chronos Zero, autori di un progressive sfaccettato e intrigante. Devo dire però subito che senza i testi mi sto perdendo di certo moltissimo del disco (sarebbe stato forse necessario inserirli nel package promozionale): le informazioni presenti sul sito mi aiutano a delineare quantomeno lo scenario generale, e sappiate che parliamo di un concept ambientato in una Grecia mitologica ma post-apocalittica (!), dove assistiamo alla descrizione di pensieri e lotte di dei e uomini, e che l’intera storia dovrebbe occupare qualcosa come 5 dischi (!!!). Veniamo ora all’analisi dei brani di questo debut. “Breath of Chaos”, non posso negarlo, mi ha fatto (fin troppo?) pensare ai Symphony X: quanto a durezza del sound, i cesenati non hanno nulla da invidiare alla band di Russell Allen! “Shadow’s Lair” vede protagoniste soprattutto delle sfrenate tastiere, mentre “Lost Hope, new Hope I” ha anche dei passaggi orchestral-cinematografici niente male. “The Creation” è tutta costruita in modo ubriacante, fra momenti pacati affidati alla voce di Claudia Saponi (Absynth Aura), e improvvise impennate di ritmo e di tono; “Sigh of Damnation” è forse l’unico brano in cui c’è ‘troppo’, e il cui ascolto risulta a tratti frastornante. Meravigliosamente cinematografico lo strumentale “At the Gates of Time”, degno preludio alla conclusiva “Sorrowful Fate”, che sceglie tempi più lenti e grandi sprazzi pianistici per una chiusa epica e maestosa. La complessità delle trame non è certo l’unico elemento che fa la fortuna di un disco progressive: i Chronos Zero ci mettono tantissima tecnica, forse manca ancora un po’ di cuore, dato che alla fine alcuni brani risultano troppo freddi. Ma è comunque un ottimo inizio.

(Renato de Filippis) Voto: 7,5/10